ESCLUSIVA – Amoruso: “Il futuro di Conte? Non credo sia in Italia visto il suo ingaggio”

 In Interviste Esclusive

Antonio Conte ha rescisso il contratto con il Tottenham dopo due stagioni, con gli Spurs che affideranno la propria panchina temporaneamente al suo vice ovvero Cristian Stellini. Il tecnico salentino desideroso di voler tornare in Italia, è stato accostato tra le varie panchine alla Juventus, all’Inter ma anche alla Nazionale, ma il suo futuro sarà di nuovo nel nostro paese? Ai microfoni di Passionecalcio.eu interviene Lorenzo Amoruso, il quale esprime il suo parere a riguardo e non solo.

Antonio Conte ha lasciato nei giorni scorsi il Tottenham, come commenti l’ennesimo addio del tecnico ad un club, ti aspettavi viste le sue sfuriate in conferenza stampa nei giorni precedenti al suo addio, che la storia andasse a finire cosi? Ci sono analogie con i suoi sfoghi avuti ad esempio nell’Inter?

” Sono d’accordo con le parole di Antonio, che ha detto la pura e sacrosanta verità secondo me nei suoi sfoghi in conferenza stampa. Il Tottenham è un club che non è abituato a vincere nonostante abbia avuto anche allenatori importanti, ha fatto una finale di Champions con Pochettino, ha ottenuto dei piazzamenti Champions ma non è abbastanza per essere un club competitivo. E’ chiaro che le sue dure parole hanno messo a nudo i calciatori nei confronti anche dei tifosi, e che il suo addio era inevitabile . Analogie con l’Inter? Assolutamente no perché con i nerazzurri la questione era l’esperienza in certi determinati tornei quali ad esempio la Champions e il cambio di mentalità, invece a Londra il discorso era riferito allo scarso impegno di alcuni giocatori, lui è sempre lo stesso”

Conte è considerato tra i tecnici migliori in circolazione, e i suoi successi lo dimostrano con la Nazionale e con i club che ha allenato, ma è il suo carattere fumantino a impedirgli di essere il migliore? Oppure la questione è un altra?

“Antonio è diventato un top anche per il suo carattere fumantino, ma non lo ha solo ora che è allenatore, lo aveva anche quando era calciatore, quindi non è una cosa nuova. Come ogni tecnico, anche lui sa che deve migliorare nel suo lavoro visto che il calcio è in continua evoluzione e non si ferma mai. Un allenatore seppur forte non è un tecnico perfetto, tutti possono sbagliare, ma io non credo proprio che sia il suo carattere a impedirgli di essere il migliore in circolazione”

Il tecnico salentino è stato accostato, visto anche il suo desiderio di voler tornare in Italia, ad alcuni club del nostro campionato come ad esempio la Juventus e l’Inter. Quali sono secondo te i pro e i contro di un ritorno in una delle due squadre?

“I contro sono l’ingaggio che percepisce visto che è elevato per un club italiano, poi sia l’Inter che la Juventus non possono permettersi spese folli visto i problemi finanziari che hanno entrambe le squadre. E’ chiaro che se Suning o Elkann vogliono investire di nuovo il discorso è diverso e poi sono gli unici club dove Antonio può tornare, anche perché il Milan sta bene con Pioli, il Napoli con Spalletti. I pro? Sono vincolati dai contro secondo me, ma la sua forza è fuori discussione e tutti lo dicono tra i giocatori che ha avuto, e i tifosi.

Un altro allenatore che fa molto discutere è Simone Inzaghi, come è possibile che l’Inter con lui non riesce ad essere costante sia in campionato e sia in Champions? Cosa può scattare nella testa di un calciatore?

“I nerazzurri come la Roma e la Juventus hanno avuto moltissimi infortuni, partiamo da questo presupposto, Inzaghi infatti ha perso pedine fondamentali per il suo gioco e questo ne ha risentito nel rendimento della squadra. Secondo me lui è un tecnico molto preparato, e anche molto maturo, è chiaro che le sconfitte sono tante ma facciamo un esempio su una di queste ossia quella di La Spezia, li l’Inter ha perso però se avesse vinto 3 o 4-0 la formazione di Simone non avrebbe rubato nulla. E’ chiaro che in determinate partite scatta il sottovalutare l’avversario, e questo certamente non va bene. Alcuni giocatori come ad esempio Skriniar hanno calato il loro rendimento”

La notizia di un possibile esonero, e l’accostamento di un nome forte come quello di Antonio Conte, può spronare Inzaghi a diventare ancor più forte sia personalmente che come allenatore, o rischia di creargli un ulteriore pressione?

“Simone è un allenatore che ha delle belle idee, e ha dimostrato di poter essere in grado di allenare un club importante come l’Inter e lo scorso anno se non ci fosse stata quella debacle di Bologna, la squadra avrebbe conquistato lo scudetto e la stella. Che colpe può avere se il portiere fa un retropassaggio e si mette in porta la palla da solo? Ogni allenatore prepara la partita perfettamente, poi in campo però le cose cambiano magari per il Var, per una decisione arbitrale, per un episodio a sfavore, quindi sono convinto che l’accostamento di un altro tecnico non gli porterà ulteriore pressione, e poi ripeto è un allenatore molto maturo”

Lukaku da quando è tornato all’Inter sta trovando difficoltà nella continuità di rendimento, e in questo viene criticato molto Simone Inzaghi da una parte dei tifosi, sei d’accordo che la responsabilità sia del tecnico piacentino?

“Assolutamente no, anche perché Lukaku Inzaghi non lo ha avuto per diverso tempo a causa dei suoi infortuni, che gli hanno impedito di essere in campo. Non mi sento assolutamente di dare la colpa al tecnico sulla difficoltà del belga di essere costante nel rendimento, anche perché cosa c’è di diverso nell’Inter rispetto a quando l’ha lasciata? Nulla, visto che il modulo è lo stesso e buona parte dei giocatori è la stessa che lui aveva lasciato. Lukaku poi non ha cambiato nemmeno il suo ruolo è sempre lo stesso, e mi auguro per lui e per l’Inter che i gol con la Nazionale gli consentano di aiutare la squadra per questo finale di stagione”

Quest’anno le italiane nelle competizioni europee stanno dimostrando di poter dire la loro visto che tranne la Lazio, tutte sono riuscite ad andare ai quarti di finale, ma qual è la squadra che rischia di più secondo te sulla carta in questo turno europeo?

“L’Inter secondo me con il Benfica può farcela a passare il turno e ad andare in semifinale, tra Milan e Napoli penso che entrambe possono giocarsela alla pari contro l’ altra, forse se dovessi dire chi rischia di più è la Roma contro il Feyenoord che passerà lo stesso il turno però troverà qualche insidia, perché gli olandesi sono un altra squadra rispetto la Conference, sono primi in classifica e hanno giovani interessanti. La Juventus e la Fiorentina invece non avranno problemi ad arrivare in fondo nelle competizioni”

Ti aspettavi un Napoli cosi forte nonostante le numerose cessioni estive? Qual è stato il segreto degli azzurri secondo te, la forza di dire addio ai senatori dello spogliatoio oppure l’esperienza di Spalletti ha saputo incidere nella testa dei calciatori?

“Secondo me entrambe le cose hanno permesso al Napoli di poter esplodere ed essere la squadra imbattibile che oggi vediamo in Italia e in Europa. Lo stile di gioco degli azzurri poi è incredibile, sanno pressare quando perdono la palla, hanno un gioco orchestrato dove tutti sanno già come muoversi e poi Kvaratskelia e Kim sono stati due acquisti azzeccati, specialmente il georgiano che ne parlavo con un mio ex compagno dei Rangers che è un suo connazionale, è stato scartato da diverse squadre, mentre il difensore coreano ha sostituito perfettamente Koulibaly”

Qual è stata la mossa vincente di Allegri per riuscire a far rendere al meglio la Juventus, nonostante la tegola non indifferente dell’inchiesta Prisma?

“Secondo me Allegri è stato bravissimo a lasciar fuori la squadra da questa difficile situazione societaria, ha avuto l’intelligenza di spronare i giocatori a dare ulteriormente il meglio di loro e a far scattare quella voglia di dire “Vediamo adesso cosa sappiamo fare” e poi non dimentichiamo che stiamo parlando sempre della Juventus, che ha una storia e un importanza calcistica non indifferente. Il saper lanciare i giovani, nonostante sia stato pure per necessità, ha permesso al tecnico di avere una rosa anche larga e in una stagione dove si gioca molto avere giocatori importanti in tutta la rosa, è importantissimo.”

Come mai secondo te il Milan non ha replicato quanto di buono ha fatto vedere lo scorso anno, che ha consentito alla squadra di Pioli di vincere lo scudetto? 

“Il rendimento dei calciatori è stato decisamente diverso rispetto l’anno scorso, in particolar modo quello di Leao che gli allenatori avversari hanno imparato a conoscere di più e a studiarlo, come hanno fatto per lo schema di gioco di Pioli che adesso è diverso.  L’assenza di Maignan nonostante ci sia stato un discreto portiere come Tatarusanu ha nettamente inciso sui rossoneri, perché il francese è un portiere di elevatissimo livello” 

Esiste secondo te in serie A un nuovo Lorenzo Amoruso, e secondo te chi è?

“Io credo proprio di no, e parlando con Beppe Bergomi qualche giorno fa in una trasmissione, ragionavamo sul fatto che i difensori di adesso sono decisamente cambiati rispetto ai nostri tempi, e l’ultimo che è stato grandissimo secondo me era Giorgio Chiellini. I difensori adesso sono più portati dagli allenatori a saper impostare e costruire e giocare con la palla,anzichè difendere che è invece la cosa fondamentale, e in campo oggi vediamo molti difensori che non lo sanno fare bene. La difficoltà di trovare un nuovo difensore la si nota anche nei settori giovanili, che non riescono a trovare quel talento che spicca sugli altri.” 

A proposito di Beppe Bergomi, l’ex difensore dell’Inter ha avvisato i nerazzurri di non sottovalutare la Fiorentina e che la squadra di Italiano creerà qualche problema agli uomini di Inzaghi, tu sei d’accordo?

“La Fiorentina dei primi mesi di campionato penso proprio di no, mentre quella di ora che ha trovato certezze ma in particolare risultati importanti, assolutamente di si. L’Inter poi avrà un grattacapo per quella sfida ovvero l’assenza di Calhanoglu che nello scacchiere di Inzaghi è fondamentale, e poi giocherà in casa, e ogni tanto la squadra nerazzurra è stata anche fischiata dai suoi tifosi e quindi la formazione di Italiano deve essere brava a saper sfruttare anche questo. Italiano dalla sua ha anche un Cabral in ottime condizioni”

Se potessi consigliare ad una big italiana un allenatore emergente, su chi punteresti mentre chi è che non consiglieresti assolutamente?

“Ci sono molti allenatori emergenti che hanno delle ottime idee di gioco, io poi amo molto come modulo di gioco il 4-3-3 dove si deve avere la capacità di difendere ma al tempo stesso di giocare in modo offensivo, quindi se fossi un presidente opterei per un allenatore che sa fare questo tipo di modulo. Se dovessi andare nello specifico direi Italiano, ma anche in serie B ci sono allenatori che stanno facendo molto bene e che meritano un salto di categoria secondo me”

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