ESCLUSIVA – Amoruso: “Se non ci sono prove è giusto che Acerbi non sia stato condannato”

 In Interviste Esclusive

Ad aver fatto scalpore durante la sosta delle nazionali, è stato il caso che ha visto protagonisti Acerbi e Jesus e l’addio di Maurizio Sarri alla Lazio sostituito da Tudor. La sentenza si può considerare giusta per l’ex Lazio, Tudor riuscirà ad incidere sui biancocelesti? Questo e di molto altro ha parlato ai microfoni di  Passionecalcio.eu Lorenzo Amoruso.

Ad aver tenuto banco prima di questo turno pre-pasquale è stato il caso Acerbi-Jesus, che idea generale ti sei fatto di quanto accaduto e se sei d’accordo con Spalletti quando dice che si è andato troppo fuori dalla realtà

“L’idea che mi sono fatto relativa al caso Acerbi è che in campo capita da sempre di essere arrabbiati, e che tra giocatori ci si offende capita persino tra compagni di squadra. Sono del parere che non esista il razzismo tra calciatori, viste le numerose iniziative che si fanno proprio su questo delicato argomento, anche io ad esempio subbi delle offese quando ero all’estero per il fatto di essere italiano oppure il capitano cattolico in una squadra protestante quale era il Rangers, non mi capitò ciò che è successo a Jesus, ma non feci polemica a riguardo. Capisco il giocatore brasiliano, ma incolpare un altro calciatore se non si hanno prove di una cosa che non ha fatto è sbagliato e non si fa e poi questo politically correct ha stancato, ci sta riducendo a non parlare più per timore che magari qualcuno si possa offendere. Spalletti? Sono d’accordo con lui perchè come ripeto condannare una persona senza prove è sbagliato, e mandarla anche al patibolo lo è ancor di più, il razzismo si deve condannare quando c’è non quando non c’è”

Come riesce a gestire un difensore essendo un ruolo importante in mezzo al campo l’energie nervose nella partita successiva dopo un caos del genere? Secondo te l’ex Lazio rischia il posto con l’Inter a fine stagione e l’Europeo in Germania?

“Il giocatore quando ha ragione ed è innocente è giusto che vada avanti per la sua strada, non c’è bisogno di gestire niente solo lui sa la verità e se è a posto coscienza non deve temere nulla. Nella partita successiva capita che il tifo avversario possa prenderlo di mira, ma ripeto se è innocente deve stare tranquillo in caso contrario è chiaro che la situazione cambia. Un altra cosa che va a favore di Acerbi è il tipo di atteggiamento, perchè chi insulta in maniera razzista ha un atteggiamento nettamente opposto rispetto l’ex Lazio”

A proposito di Lazio, il club biancoceleste ha da poco cambiato allenatore sostituendo Sarri con Tudor, secondo te quanto è stato difficile per il toscano capire che era finita con la Lazio e a chi attribuiresti le colpe principali

“Quando un allenatore osserva partita dopo partita che la squadra non esegue più ciò che è stato provato in settimana, non è difficile capire che l’avventura in quel club è finita. La Lazio è palese e agli occhi di tutti che è totalmente diversa dallo scorso anno, ma dal punto di vista del comportamento in campo non per il fatto che sia andato via Milinkovic, che è stato fondamentale ma il resto della rosa biancoceleste quest’anno è rimasta. Ripeto attribuire le colpe non ha senso, la situazione dei biancocelesti è il chiaro esempio di una fine di un ciclo, e non è il primo e ne l’ultimo club a cui capita”

Un altra situazione burrascosa in casa Lazio è legata ad Immobile, nella nuova squadra di Tudor l’attaccante partenopeo lo vedi fuori dalle gerarchie? Se fossi in lui e lasci la Lazio andresti all’Inter oppure in Arabia?

“Immobile ieri con la Juventus ha giocato anche se male, qualcosa già lo scorso anno si è incrinato e non so se riuscirà a recuperare e rimettere insieme i cocci visto i numerosi attacchi dei tifosi verso di lui, ma quest’ultimi non devono dimenticare che Ciro è un giocatore che ha costruito record importanti con la maglia biancoceleste. Fuori dalle gerarchie di Tudor? Sono sicuro che il tecnico croato sappia quanto possa dare Immobile alla squadra e la sua esperienza sarà sfruttata al meglio, specialmente nelle partite delicate. Inter? Non credo che alla squadra di Inzaghi serve un attaccante in più, anche se è vero che il prossimo anno sarà intenso di impegni, ma starà a Ciro decidere se chiudere la carriera in modo competitivo o godersi i soldi arabi”

Tudor è da poco arrivato alla Lazio, e ha ottenuto una vittoria e una sconfitta, cosa consiglieresti per il futuro al tecnico croato qualora lo potessi fare per entrare al meglio nella testa dei suoi giocatori, sapendo il carattere da leader che lui ha?

“Non ho toccato con mano la situazione dettagliata della Lazio, certo se fossi stato in Tudor avrei parlato prima di iniziare la mia esperienza con i biancocelesti con Sarri per capire meglio la situazione. Il tecnico croato ha un esperienza talmente grande che non ha bisogno di consigli, e sa benissimo come guidare al meglio la Lazio anche se chiedergli miracoli non va bene perchè nessuno in corsa è mai stato un mago”

Sabato ci sarà il derby della capitale, ti chiedo per cominciare che partita ti aspetti considerando la situazione delle due squadre, e chi tra le due vedi favorita rispetto l’altra. 

“La Roma nelle ultime uscite non mi ha dato ottime impressioni, specialmente nella gara di lunedì contro il Lecce di Gotti in cui si è vista una squadra distratta senza nulla togliere della grande prova della formazione pugliese. Mi aspetto un derby da triplo risultato, e il pubblico giallorosso saprà dare il suo contributo in più visto che la Roma sabato giocherà in casa, non vedo nessuna delle due avvantaggiate visto per esempio che la Lazio sabato ha fatto un ottima gara e invece ieri non ha replicato”

Ti saresti aspettato un calo cosi drastico quest’anno per il Napoli nonostante i tre allenatori cambiati? Dei tre tecnici quale secondo te è stata la scelta sbagliata di De Laurentis e su chi ripartiresti sia in panchina che come organico

“Non so cosa sia successo, nel Napoli si vede benissimo però che qualcosa si è rotto dopo i due anni splendidi di Spalletti specialmente lo scorso che ha portato lo scudetto. La squadra azzurra si presenta ad ogni partita distratta,  e i giocatori sono sotto rendimento e i cambi di allenatore non hanno portato a buoni frutti. L’allenatore sbagliato? Direi Garcia come ha ribadito anche De Laurentiis perchè la squadra era abituata a certi tipi di allenamenti diversi, non dimenticando però che il tecnico francese aveva lasciato la squadra al quarto posto.”

Uno dei tecnici più seguiti specialmente dai club importanti è Thiago Motta, il quale è nel mirino di Juventus e Milan. Se fossi Motta lasceresti Bologna per andare in una big, oppure secondo te lui gli conviene restare in Emilia?

“Lavorare a Bologna è decisamente diverso rispetto ad un grande club, perchè ti porta meno stress e il lavoro si basa su un percorso, mentre in una big si vuole tutto e subito. La scelta di Motta è soggettiva, saprà lui quale sia la più adeguata anche se c’è da dire che molti tecnici approdando in una squadra di livello si sono sempre bruciati. Se fossi Motta resterei a Bologna, per capire come far crescere la squadra e avere la curiosità di come la squadra affronti un torneo di gran prestigio con squadre abituate a partite del genere”

Pochi giorni fa è venuto a mancare Joe Barone, hai mai avuto di conoscerlo tu che sei a Firenze e segui la Fiorentina? Che vuoto lascerà nel club toscano visto che insieme a Commisso ha rilanciato la squadra

“Barone nonostante sia stato al centro di critiche dai tifosi, è sempre stato un dirigente che ha dato l’anima per la Fiorentina, basti pensare al centro sportivo del Viola Park. E’ stato un dirigente ma anche un tifoso della squadra viola e che è riuscito con il suo lavoro a far ripartire la squadra, io lo conoscevo da sempre e anche quando ero calciatore ho avuto modo di incrociarlo durante magari i ritiri estivi che facevo quando ero al Rangers o al Blackburn. La sua assenza lascerà un gran vuoto nel club viola anche dal punto di vista materiale, Pradè e Burdisso faranno senz’altro un gran lavoro, non so chi sarà il futuro braccio destro di Commisso ma il club toscano è una società in continua evoluzione e in continuo lavoro”

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