ESCLUSIVA – Bertolino: “La seconda stella dell’Inter farà ricredere gli scettici e tacere i contestatori”

 In Interviste Esclusive

Con la vittoria del derby di ieri sera l’Inter di Simone Inzaghi conquista con cinque giornate d’anticipo il suo 20°scudetto e si aggiudica la seconda stella. Ma quali sono stati i veri artefici del successo dei nerazzurri? Come sarà il futuro del club meneghino dopo la conquista del tricolore? A rispondere a queste domande e non solo Passionecalcio.eu ha avuto l’onore e il piacere di sentire telefonicamente l’attore e conduttore televisivo Enrico Bertolino, il quale presenta il suo spettacolo “Istant Theatre, signori si chiude” che andrà in scena a Maggio.

La tua straordinaria carriera di successi sia cinematografici che teatrali inizia nel 1996, ma come è nata questa tua passione di fare l’attore? Era il mestiere che avevi sempre sognato di fare oppure lo hai amato nel corso degli anni?

“Io inizialmente ero un consulente formatore che faccio tutt’ora oltre l’attore e presentatore, il quale insegna a coloro che vogliono frequentare il corso a saper parlare con il pubblico ed interagire con il medesimo. Durante questo periodo i miei allievi mi avevano spesso suggerito di intraprendere la strada di attore e di intrattenitore, perchè erano colpiti dal mio saper intrattenere e interagire con gli altri. Da quel momento li poi ho iniziato a intraprendere un percorso che mi ha portato a fare innanzitutto Ciro il figlio di target che andava in onda su Italia 1, Seven Show, e poi Zelig che è la fucina del cabaret. Se era il mestiere che sognavo? Al dire il vero è stata una scoperta casuale il ruolo di attore anche perchè il lavoro di consulente non l’ho mai abbandonato, mi piace coltivare le mie passioni ma avere anche più strade”

Il tuo primo film è stato con la regia di un colosso del cinema ossia Alberto Sordi, che emozione provò quel giovane Enrico Bertolino agli esordi, ad essere stato scelto da uno dei più grandi come Alberto Sordi? Quel ragazzo di Milano, si sarebbe mai immaginato una carriera straordinaria?

“L’incontro con Sordi è stato emozionante perchè mai mi sarei immaginato di lavorar con lui, ma al tempo stesso casuale. Ci incontrammo in un evento dove lui era in giuria ed era a Saint-Vincent, mi ha notato ed è rimasto colpito dalle mie qualità e le sue agenti mi dissero che voleva parlarmi, mi chiese se volessi fare una parte nel suo film e da li poi è iniziata la mia partecipazione al film in cui interpretavo il fidanzato di Valeria Marini. Devo essere sincero non mi sarei immaginato di fare una carriera cosi, ma posso anche essere felice e onorato di aver incontrato durante la medesima persone con le quali ho lavorato straordinarie, e poi la vera soglia della comicità l’ho raggiunta a 37 anni”

Il ruolo di attore è stato tra i più complessi da dopo il Covid viste le restrizioni, quali sono state le tue emozioni e le tue paure al tuo primo spettacolo/film dopo l’abolizioni delle restrizioni? Se tu potessi parlare con il giovane Enrico che iniziava la sua carriera, cosa gli diresti, e cosa direbbe lui a te?

“Beh la cosa di cui ero più consapevole che tutte le cose che siano belle o brutte hanno un inizio ma anche una fine, e il periodo post Covid mi ha fatto capire ancora meglio e chiaramente tornando a fare i miei spettacoli, che per la gente è molto importante riunirsi e infatti al primo spettacolo che feci ci siamo come riabbracciati e ho risentito tutto il loro calore. L’applauso poi è molto importante, io sono una persona che mai da nulla per scontato, e c’era da parte della gente quella gran voglia di ritornare a ridere dopo un periodo di vita per tutti noi molto difficile, io poi ho perso delle persone a me care quindi so cosa significa. Il periodo covid poi ci ha insegnato a riconquistare anche le piccole cose, noi che pensavamo invece di avere tutto. Cosa direi? Ma sinceramente nulla e rifarei tutto perchè nella vita si fanno scelte che possono essere belle oppure brutte ma vanno fatte e io rifarei tutto”

Dal 8 Maggio sei a teatro con il tuo spettacolo Istant Theatre con quattro date per tutto il mese, di cosa parla questo spettacolo che andrai a fare e quanto è stato difficile unire tre ruoli in uno ossia comico, narratore ed esperto di comunicazione?

“Istant Theatre è uno spettacolo teatrale nel quale ci sono presenti molti musicisti giovani, e molti miei collaboratori i quali mi hanno aiutato a realizzarlo. L’obiettivo è quello di riempire l’intrattenimento con argomenti del momento ecco perchè si parla di istant proprio perchè sono argomenti attuali, faremo 4 spettacoli a Maggio e per ogni città faremo uno spettacolo specifico con l’obiettivo di far sorridere ma anche riflettere. La gente poi ha capito che io non sono solo un barzellettiere ma anche un intrattenitore che parla di argomenti quali l’attualità”

La frase che più salta agli occhi della locandina del tuo spettacolo è: “il futuro lo scopriremo solo ridendo”, e ti chiedo può essere un messaggio da mandare a quei giovani che magari vogliono fare il ruolo di attore come te? I social per te sono stati un danno oppure no per i giovani secondo te?

“Il gap tra noi e i giovani d’oggi è marcato, loro magari sono interessati ad altre dinamiche, avevamo magari lo stesso linguaggio noi e loro ma per esempio sotto il punto di vista musicale si ascoltano cose ben differenti. I social non sono stati un danno per i ragazzi, certo è che per quanto riguarda le informazioni i ragazzi possono andare a ricorrere a delle fake news ecc. I social poi sono anche utili per noi comici, anche perchè devi stare attento se quella battuta sia stata già detta”

Un altra tua grandissima passione è l’Inter, come è nato questo amore che tu hai per i colori nerazzurri? Quale è stata la partita o l’idolo che ti ha spinto a tifare per il club nerazzurro?

“E’ una passione familiare che è stata tramandata da generazione in generazione e che continuerà con mia figlia e a seguire i miei nipoti ecc. Ho avuto modo anche di conoscere anche dei calciatori dell’Inter, ed ero molto amico di Facchetti il quale lo ricorderò sempre con piacere, mentre la partita di cui ho un ricordo indelebile era un Inter-Celtic che perdemmo e io ero un bambino piangevo perchè non mi rendevo ancora conto che era una squadra che vinceva tanti trofei, e sono sempre stato solidale con questa squadra”

Ieri sera l’Inter dopo una lunga cavalcata trionfale ha conquistato il suo 20°scudetto, quale è stato il tuo primo pensiero al fischio finale del derby, e quale è stata la partita chiave che ti ha fatto capire che la squadra di Inzaghi era pronta per vincere il tricolore?

“La prima cosa che ho pensato è stata “finalmente”, perchè l’Inter è sempre stata una squadra abituata a soffrire, e poi è stato un messaggio forte contro le voci esterne ossia di coloro che parlavano in modo negativo della società come ad esempio dei favori arbitrali, della non iscrizione della squadra almeno per due settimane che poi senza dubbio ripartiranno, ma almeno per un po’ non faranno i millantatori. La partita chiave? Beh diverse come per esempio Inter-Verona, Inter-Juventus 1-0, l’Atalanta, il 5-1 di Monza, e il 4-0 con la Salernitana, e la gara di Roma. Ma senz’altro le gare iconiche sono state le sfide con Juve e Bologna”

Secondo te con lo scudetto al petto l’Inter rischia di dire addio ai suoi big specialmente coloro che hanno vinto lo scudetto con Conte oppure da tifoso ti senti tranquillo? Vedi un inter pronta a un futuro senza il dirigente di Varese?

“Oggi è chiaro che è un giorno di festa, domani però si presentano con contratti da blindare ed è anche chiaro che due giocatori potrebbero andar via, la differenza è che stavolta ci sono giocatori già pronti ossia Zielinski e Taremi e questo fa capire in modo serio il lavoro serio e perfetto di Marotta. Il direttore poi ha fatto benissimo per il futuro ad avvisare l’ambiente facendo capire chiaramente che il club deve andare avanti dopo il 2027, ma che può anche cambiare idea e magari resta”

Se dovessi trovare delle differenze tra lo scudetto di Conte e quello di Inzaghi nello specifico, quale sarebbe il dettaglio che ti verrebbe in mente per primo? E’ troppo facile dire che con Conte lo scudetto era più facile aspettarselo essendo un tecnico esperto di scudetti e da Inzaghi no? Il tricolore può dare quello step in più dal punto di vista caratteriale a Inzaghi secondo te?

“Con Conte lo scudetto non era assolutamente scontato, è un uomo che sa cosa fare e sa anche benissimo che il suo ciclo era breve, Inzaghi invece sa fare gruppo che sicuramente non andrà via ma è chiaro che sarà difficile nei prossimi anni presentarsi con la stessa rosa più i rinforzi. Inzaghi poi ha un gruppo di lavoro forte, come ad esempio Farris il quale è si il vice ma ha un ruolo fondamentale nello staff del tecnico piacentino, cosi come il medico ovvero il dottor Volpi che io conosco, sono molto felice poi che in Europa è stato apprezzato e che i club esteri notano quanto lui sia bravo. Step? No Inzaghi ha 48 anni e non ha bisogno di ulteriori step perchè diventerà un grandissimo tecnico che andrà anche in Nazionale”

Quale è stato il giocatore decisivo per lo scudetto e che ti ha sorpreso di più, e da chi ti aspettavi qualcosa in più? In una macchina perfetta quale è l’Inter cos è che ancora manca nello scacchiere di Inzaghi e che se fossi Marotta andresti a rinforzare?

“A Marotta non suggerirei nulla anche perchè lui penso non farebbe lo stesso con me riguardo una battuta comica da pronunciare in uno spettacolo. La cosa che magari vorrei è continuare a vedere calciatori che ci mettono il cuore sapendo che dobbiamo comunque valorizzare e allo stesso tempo ammortizzare, per esempio quando Samardzic non è venuto ero contento perchè per venire all’Inter devi giocare con il cuore e con la voglia di venirci, altrimenti stai li dove sei, un esempio di giocatore di cuore è Barella, o Frattesi il quale nonostante giochi poco ha dato il suo contributo in silenzio e senza polemiche. Chi mi ha sorpreso? Mkhitaryan il quale nonostante l’età dimostra di essere strepitoso, Thuram che mi ha sorpreso perchè ammetto che io volevo che Lukaku restasse, ma il francese mi ha stupito e ora l’Inter non può e non deve fare a meno di lui, e poi Calha e Barella il quale insieme a Thuram con la loro ironia porterei a fare con me uno spettacolo teatrale”

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