Criscitiello: “C’è una cosa che fa del Milan più Campione d’Italia dell’Inter, vi spiego quale”
Nel suo consueto editoriale su Sportitalia, Michele Criscitiello ha fatto il punto sulle due milanesi ossia Milan e Inter esponendosi con queste parole anche piuttosto forti: “Possiamo dire tutto al Milan. Società impacciata, Pioli ha finito, la squadra è scarica, i derby non li vinci neanche se inizi a pregare nella lingua di Zhang ma su una cosa il Milan è più Campione d’Italia dell’Inter. L’onestà in questa lotta salvezza. Pioli non guarda in faccia a nessuno e se perde lo fa perché la squadra è scarsa. Cosa che non sta accadendo perché è facile dare 5 gol al Frosinone dopo la stanchezza di Reggio Emilia col Sassuolo ma è meno facile essere costanti e vincere contro il Cagliari che si giocava la vita a San Siro. Il Milan merita l’applauso dei suoi tifosi che non cantano da due giornate ma dovrebbero apprezzare l’integrità poco italiana della società e della squadra. Non falsare la corsa salvezza è una spilla sulla giacca rossonera. Il Napoli ha sbragato con tutti, dalla lotta salvezza alla lotta Champions, ma è l’Inter che ha rischiato di far saltare il banco. Come avevamo preannunciato, dopo il colpo con i Campioni, il Sassuolo comunque avrebbe avuto poche chance di salvezza perché la squadra è talmente scarsa che avrebbe dovuto affrontare tre volte l’Inter in questo finale di stagione per potersi salvare”
“Complimenti al Genoa. Domani vedo i vertici della Lega Calcio e propongo un premio da dare a fine anno alla squadra che si è contraddistinta per serietà e integrità morale. Togliamo qualche soldo all’inutile paracadute e diamo una decina di milioni di euro a chi onora il campionato. Il Genoa merita 5-10-15 milioni per come sta giocando in queste ultime partite. Non ha nulla da chiedere ma non regala niente a nessuno. Non fatemi il solito discorsetto delle motivazioni perché non ci casco. Il Genoa ha solo una motivazione: aprire l’ombrellone prima possibile eppure non sta mollando di un centimetro. Bravo Gilardino a guidare un gruppo sano. Un orgoglio”