Pastore: “Ecco perchè non sono riuscito a dare il meglio di me quando ero alla Roma”
Intervenuto ai microfoni di Diretta.it, Javier Pastore è tornato a parlare della sua esperienza alla Roma rilasciando a riguardo queste sue parole
Nel 2018, il ritorno in Italia. In una Roma orfana di Totti da un anno.
“Appena seppi della possibilità di far ritorno in Italia ero contentissimo. La Roma è tra le più grandi squadre d’Italia, e c’era tanta voglia di far bene”.
Forse troppa? Come troppe erano le aspettative?
“Parlando personalmente, il primo anno non riuscii a trovare l’equilibrio con l’allenatore del momento (Eusebio Di Francesco ndr), che mi faceva giocare più in mezzo al campo come interno e obbligandomi a difendere troppo. Poi arrivò Paulo Fonseca e tutto cambiò in meglio per me dal punto di vista tattico, anche se poi mi fermò l’infortunio all’anca, che mi tenne fermo per un anno e mezzo. Il tutto in una squadra che aveva riposto tante aspettative su di me, un peccato”.
Resta, però, nella testa dei tifosi giallorossi, il tuo primo gol all’Atalanta. E non un gol qualsiasi, bensì un colpo di tacco da campione.
“Anche quella fu una di quelle giocate che eseguii in modo naturale, senza sforzo. Così come fu una di quelle che poi rividi in video e mi resi conto di quanto la gente fosse estasiata allo stadio per quanto avevo fatto”.