ESCLUSIVA – Benincampi: “Il nuovo format delle coppe è interessante ma le rose più lunghe riusciranno a prevalere”
Con le vittorie delle tre italiane in Europa e Conference League si è chiusa la settimana dedicata alle coppe europee, e questo pomeriggio con Udinese-Cagliari si torna già a parlare di serie A, in cui spunta il big match tra Inter e Juventus. Che partita sarà a Sansiro domenica sera? Nelle coppe quale delle italiane trova beneficio nel nuovo format e quale invece risulta più in difficoltà? A questi quesiti e non solo ha risposto telefonicamente a Passionecalcio.eu il giornalista di Sky Sport Filippo Benincampi
Come è nata la tua passione per il giornalismo e che cosa ricordi dei tuoi inizi, c’è un aneddoto in particolare che porti nel cuore o una partita specifica a cui hai fatto la telecronaca o il bordocampista?
“La mia passione per il giornalismo nasce per l’amore che ho per il calcio, e in particolare per quello anglosassone e in particolare per l’ambiente che si respira per esempio nei viaggi verso lo stadio o l’atmosfera dentro l’impianto sportivo. Il calcio regala sempre grandissime emozioni e ricordi molto indelebili che allo stesso tempo riesce a creare, ad esempio cito quando andai insieme ad alcuni miei amici che non vedevo da tempo ad assistere ad una partita di Premier del Leicester di Ranieri, in cui l’atmosfera era pazzesca e incredibile e tutto questo insieme, ossia queste emozioni e questa passione che ho per questo sport si è trasformata successivamente in un lavoro. La partita che porto più nel mio cuore è senza dubbio Newcastle-Psg in cui vinsero gli inglesi 4-1, perchè non solo ho studiato molto la squadra e ho fatto anche un master, ma nel periodo antecedente stavo vivendo una situazione personale molto delicata, e in quella partita oltre alla magica atmosfera dello stadio avevo affianco a me mio padre, il quale riusci ad esserci anche lui e fu una combinazione perfetta, poi anche l’europeo di quest’estate in Germania senza dubbio mi rimarrà nel cuore”
Cosa pensi del nuovo format delle coppe europee che non vede più i gruppi ma un unico girone in formato campionato? Secondo te ci saranno le solite favorite o potrebbero nascere delle sorprese durante il torneo e quale italiana per te ha trovato fin ora beneficio da questo format e quale vedi in difficoltà
“E’ un tipo di format che mi piace moltissimo, mi ha incuriosito molto anche la tipologia di sorteggio che è stata fatta televisivamente. Certo per dare un giudizio sulle coppe secondo me è ancora presto bisogna sicuramente arrivare alle ultime giornate della prima fase, perchè ora come ora dare un giudizio è veramente complesso, ma la cosa bella di questa nuova versione è anche il fatto di avere 4 partite in casa e in trasferta in cui però ogni club affronta avversari diversi e quindi le dinamiche sono diverse, ma è anche bello per il tifoso perchè non solo conosce il calendario della sua squadra del cuore ma gli consente di apprendere nuove realtà calcistiche che non conosce anche sotto il punto di vista del tifo. Per quanto riguarda le favorite penso che il fatto di esserci molti più match permetterà a chi ha una rosa ampia e profonda di poter prevalere sulle altre, e quindi mi viene da pensare al Bayern ad esempio che vedo molto bene nonostante le ultime due sconfitte e con Kompany i bavaresi stanno tornando ai fasti del passato trionfale, oppure il Real Madrid di Ancelotti, le italiane invece vedo molto bene l’Inter di Inzaghi la quale ha una dimensione ormai europea dovuta anche ai due recenti anni di cui uno valso una finale di Champions che non meritava di perdere, quanto meno arrivare ai supplementari. La squadra più in difficoltà invece è il Bologna perchè 1 punto è troppo poco ma poi perchè ha fatto troppi cambi”
Uno dei top di questa Champions è senz’altro Lautaro, per te l’argentino merita il pallone d’oro o ritieni che non sia ancora pronto e se lo merita, questo riconoscimento è anche un premio al lavoro di Inzaghi?
“Lautaro se dovesse vincere il pallone d’oro certamente è anche merito del lavoro di Inzaghi, ma la corsa sarà senza dubbio a due tra Rodri e Vinicious anche se io sinceramente lo darei di più al giocatore del Manchester City che purtroppo però ha terminato la sua stagione molto presto, il brasiliano è anch’esso scintillante e decisivo ma lo spagnolo è il fulcro della squadra di Guardiola, e il tecnico la prima maglia che da ad ogni partita la consegna proprio a lui. Cosa mancherebbe a Lautaro? L’argentino con quelli citati in precedenza è un calciatore diverso, ma è un attaccante dalla grandissima intelligenza tattica”
Alla luce di queste prime partite di serie A, questa classifica attuale era quella che ti aspettavi ad inizio stagione e l’Inter la ritieni ancora la più forte? Qual’è la differenza tra il campionato italiano e la Premier che ancor oggi non è stata detta?
“La classifica di serie A era quella che mi aspettavo specialmente con il ritorno di Conte nel campionato italiano, ma non mi sento di sbilanciarmi su una possibile favorita certo è però che la realtà di Napoli è perfetta per il tecnico salentino, perchè gli azzurri devono ricostruire non hanno le coppe e hanno fatto degli innesti importanti. Mi aspettavo anche questa Juve di Thiago Motta, che sicuramente insieme all’Inter daranno del filo da torcere alla squadra partenopea per la vittoria finale. Differenze serie A e premier? Beh l’intensità siamo sempre li con la differenza principale, perchè in Inghilterra si va veramente a 2.000 anche se c’è da dire questo che quando le inglesi e le italiane nelle coppe si affrontano in un match secco si azzera tutto, e la differenza di campionati non esiste perchè in un match singolo può accadere veramente di tutto”
Come giudichi il lavoro di Motta alla Juventus e se ritieni che la scelta del tecnico italo brasiliano di lasciare una realtà come Bologna sia stata corretta oppure andare alla Juve è un salto nel vuoto? Con Motta ancora a Bologna gli emiliani avrebbero trovato lo stesso difficoltà in Champions come con Italiano?
“Secondo me la scelta di Motta di allenare la Juventus l’ho trovata giusta perchè occasioni del genere devono essere colte subito, e prendere nella vita ciò che accade e poi è stata una scelta che conveniva ad entrambe le parti ossia club e tecnico. Per il club perchè aveva bisogno di ripartire dopo annate difficili, e per il tecnico per lanciarsi in una realtà importante e mettersi alla prova nella medesima, Bologna in Champions con Motta? Sicuramente si sarebbe andato bene ma per il semplice fatto che la squadra emiliana conosceva già le idee tattiche del tecnico italo-brasiliano, mentre ora con Italiano ha bisogno di tempo ma come è giusto e corretto che sia d’altronde”
Per il Milan secondo te e per Fonseca il derby sotto il punto di vista caratteriale è stata una svolta oppure è stata proprio la squadra e il tecnico da soli a cambiare il proprio aspetto caratteriale e tecnico? Cos è che secondo te ha sbagliato Fonseca fin ora che gli rimprovereresti?
“Fonseca è un allenatore che anche lui aveva bisogno di tempo essendo entrato in una realtà nuova, la vittoria nel derby ha permesso ai rossoneri di guadagnarsi quel ossigeno giusto per riuscire poi a lavorare al meglio e preparare bene le successive sfide, e avere quella settimana serena di lavoro. Fonseca poi da subito è stato messo a rischio e invece sta dimostrando di fare un grandissimo lavoro, in una squadra come il Milan che voleva avviare un nuovo progetto e un nuovo percorso dopo l’addio di Pioli”
Che partita ti aspetti nel derby d’Italia tra Inter e Juventus e su quale zona di campo si concentrerà la partita? Quali saranno gli uomini chiave?
“Inter-Juve è difficile al momento giudicare che partita sarà ma quello che sicuramente mi aspetto è un match in cui le due squadre attaccheranno visto che ora l’idea di gioco per entrambe è quella offensiva e mi aspetto una partita dal grandissimo spettacolo ricca di grandi prodezze e in particolare una fiammata dell’Inter, alla quale è stata sottovalutata molto fin ora la sua stagione che invece da campione d’Italia in carica sta facendo veramente molto bene con dei buonissimi risultati, anche i bianconeri giocano molto bene ma dalla sfida con lo Stoccarda di Champions ne sono usciti davvero male”
Quali sono le differenze che noti ad oggi tatticamente e caratterialmente tra Inzaghi e Motta e cosa secondo te uno dovrebbe prender come esempio dell’altro sia tatticamente che caratterialmente?
“Inzaghi e Thiago Motta sono due ottimi allenatori, ma quello che auguro al tecnico bianconero è che come il collega nerazzurro riesca nel tempo ad evolversi, perchè Inzaghi negli anni è riuscito sempre a reinventarsi e cambiare dai tempi della Lazio e lo sta dimostrando a suon di risultati, e sicuramente sono due tecnici che potrebbero fare benissimo anche in Premier, ma li entrano in gioco altri fattori che cadono anche sotto l’aspetto familiare”
Come giudichi il lavoro di Baroni alla Lazio e se secondo te questo ottimo inizio di stagione dei biancocelesti, sia una rivincita per il tecnico toscano visto lo scetticismo iniziale su di lui? I biancocelesti possono essere la nuova Atalanta in Europa League oppure ogni annata è diversa?
“Baroni ha fatto un ottimo lavoro in passato e lo sta facendo anche adesso con la Lazio, è arrivato in una realtà nuova e quello che mi ha colpito e che mi piace allo stesso tempo, è il fatto che è un uomo di campo e che si concentra a lavorare e far rendere al meglio i calciatori che ha a disposizione e sta raccogliendo con i biancocelesti i frutti di un ottimo lavoro svolto fino ad ora. E’ un allenatore che non si prende troppo sul serio e come ho detto prima si concentra totalmente sul campo e basta. Lazio come l’Atalanta? Può accadere davvero di tutto e ogni percorso è diverso in ogni annata”
In casa Roma a finire nel mirino è Juric nonostante il buon inizio del croato da quando è subentrato a De Rossi, secondo te qualsiasi allenatore sarebbe finito nel mirino della critica dei tifosi proprio per come è andata con De Rossi oppure è proprio il croato il tecnico sbagliato al posto sbagliato? E’ giusto attribuire a Pellegrini la colpa degli esoneri?
“Sicuramente qualunque tecnico avrebbe trovato un accoglienza difficile perchè De Rossi è un simbolo della Roma e del tifo romanista e come ogni tecnico che arriva in corsa come quelli che iniziano la stagione, ha bisogno di tempo nonostante Juric sta facendo un buon lavoro. Per quanto riguarda invece Pellegrini, è un calciatore che essendo capitano i tifosi si aspettano molto da lui, specialmente in una piazza calda e passionale come quella della Roma ma anche Totti e De Rossi sono stati criticati quando giocavano, oppure mi viene in mente anche lo stesso Maldini quindi non è il primo caso a cui capita questo, perchè anche altri capitani più celebri hanno avuto critiche da parte dei loro tifosi”