ESCLUSIVA – Bizzotto: “Il problema della Juventus è che mancano figure con esperienza nel calcio”
La prima fase della Champions League si è conclusa ieri sera con il passaggio agli ottavi diretti solo dell’Inter, al cospetto di Atalanta Milan e Juventus che dovranno giocarsi i playoff, con la squadra bianconera che non vive certamente una situazione facile visti anche i risultati. L’approdo agli ottavi diretti è un segnale chiaro che danno ai nerazzurri di forza? Come può ripartire la Juventus? Di questo e non solo ha parlato a Passionecalcio.eu il giornalista di Raisport Stefano Bizzotto, il quale presenta anche il suo nuovo libro “Storia del mondo in 12 partite di calcio”
Lo scorso anno hai pubblicato il tuo secondo libro intitolato Storia del mondo in 12 partite di calcio. Vorrei iniziare facendoti presentare il libro ai lettori di Passionecalcio.eu, e poi ti chiedo se dovessi far finta di essere un giornalista del futuro e dovessi scrivere un libro sul calcio di oggi da dove partiresti e quali imprese racconteresti?
“Storia del mondo in 12 partite di calcio è un libro che nasce mediante numerose ricerche e documentazioni e materiale che ho raccolto ed è è un’epopea collettiva di guerre, rivoluzioni, crisi economiche e trasformazioni sociali raccontata attraverso il filtro di un pallone. L’editore del mio precedente libro scritto nel 2018 mi ha sollecitato a scriverne un altro ed è venuto fuori questo racconto molto interessante diverso da “Giro del mondo in una coppa” perchè in quel caso li invece la storia era concentrata su dei personaggi storici di riferimento. Come racconterei il calcio di oggi fra 30 anni? Adesso come adesso scrivere un libro sul pallone risulterebbe essere molto difficile perchè non è più quel calcio emozionante di una volta, e i social anche hanno fatto la differenza di uno sport che ha fatto innamorare chiunque. Io per esempio sono ancora attratto e innamorato di quel calcio del passato che ti emozionava fin da bambino e che seguivi con passione e ammirazione, oggi invece i giovani non lo vivono in questa maniera anche per il fatto che non c’è più la passione per la lettura di un giornale considerato come uno strumento vecchio, ma già in passato per esempio quando lavoravo in Gazzetta si diceva che le televisioni avrebbero oscurato la carta stampata, figuriamoci ora con i caratteri dei social e con le notizie che si leggono più velocemente, e i giornali ne risentono perchè stanno vendendo poco per colpa di questa cosa”
Secondo te come è possibile che nonostante nella storia tutti gli sport hanno scritto pagine importanti e iconiche di costume, il calcio invece ha avuto un posto privilegiato e importante e qualora non fosse esistito quale sarebbe stata la disciplina che avrebbe maggiormente prevalso, e su quali basi saresti partito per raccontare il calcio nel periodo nero del covid che sconvolse questo sport?
“Il ciclismo secondo me ha sempre avuto un epica sportiva sempre notevole e rilevante, basti pensare alla coppia storica che ha reso celebre questo sport come Coppi e Bartali, e ha avuto di conseguenza anche una dimensione romantica per tutti gli appassionati, basti pensare per esempio alla Gazzetta e all’importanza meritata che da ogni anno alla presentazione del giro d’Italia. Su quale base partirei per parlare del calcio in epoca Covid? Io ricordo sempre una partita che diede modo al pallone di ripartire ossia Juventus-Milan di Coppa Italia che commentai proprio io e la cosa che mi è rimasta più in mente è stata che al centro del campo si schierarono i medici e assistenza sanitaria insieme ai calciatori, e ci fu un enorme applauso da parte delle due squadre e io a stento riuscivo a trattenere le lacrime da quanta emozione stavo provando, visto che l’Italia con anche l’aiuto del pallone stava provando a ripartire”
La situazione in casa Juventus è veramente delicata visti i risultati e il caos nello spogliatoio, e l’addio di Danilo ne è un caso, a tal proposito il suo sfogo prima di partire per il Brasile ossia “La colpa non è mia ma di chi presume vuole fare bene al club” sono parole di un calciatore deluso, o veramente è la chiara e palese dimostrazione che in casa bianconera sta cambiando tutto e non come dovrebbe accadere, visto anche i risultati, e di chi è la colpa?
“Beh è chiaro che le parole dell’ex capitano della Juventus sono forti e sono sia di delusione che di cambiamento da parte del club bianconero. La Juventus c’è da dire anche che a livello di società è una vera e propria lontana parente di quella che abbiamo conosciuto in passato perchè nel club mancano delle figure di riferimento, perchè quelle persone che compongono l’organico dirigenziale, non hanno ampia esperienza nel mondo del calcio. L’Inter per esempio ha Marotta il quale è da sempre che è in questo settore, Giuntoli invece non ha ancora quel esperienza tale che ha invece l’ex ad di Juventus e Sampdoria. La soluzione per fare in modo che i bianconeri possano rialzarsi è certamente ottenere più risultati possibili, e basta anche una singola gara che magari si sblocca con un episodio per far si che possa essere una svolta stagionale”
I risultati come detto non stanno dando ragione a Motta, il quale è stato invitato dai tifosi e critici a dimettersi, ti chiedo è la strada più plausibile per un cambiamento in casa Juve o ritieni che la svolta possa ancora avvenire con il tecnico italo-brasiliano? Quale colpa gli dai principalmente e cosa è cambiato in positivo nella squadra con l’arrivo di Motta e che voto dai a questa annata bianconera?
“A me non mi è mai piaciuto e non capisco questo concetto di usa e getta verso un allenatore, ogni tecnico secondo me ha bisogno di 1 anno di ambientamento, Ferguson per esempio è riuscito a fare risultati importanti nel Manchester che era già un club vincente, ma dopo 4 anni non subito e quindi non capisco del perchè a Motta non possa essere concessa questa possibilità. C’è da dire anche un altra cosa in favore di Motta, ossia che la Juventus con il tecnico italo-brasiliano ha giocato anche delle ottime gare e mi viene da pensare ad esempio la partita dei bianconeri con il City, oppure contro il Milan. Un altro problema da risolvere è senz’altro è anche Vlahovic visto che non sta rendendo al meglio. La colpa di Motta? Non è stato percepito riguardo l’infortunio di Milik e di conseguenza non è stata trovata un alternativa a Vlahovic e questo certamente non va assolutamente bene, anche perchè lo stesso tecnico molto spesso si è trovato dinanzi ad una panchina con dietro molti primavera. Un altra colpa? Il poco adattamento di Koopmeiners nel gioco bianconero”
Mercoledì sera è appena calato il sipario sulla prima fase di questa nuova Champions, ti chiedo cosa pensi di questo nuovo format specialmente questa serata finale piena di colpi di scena, e se ti aspettavi fosse solo l’Inter l’unica italiana ad approdare agli ottavi diretti. Il fatto che la squadra di Inzaghi sia l’unica ad aver preso il pass è anche un chiaro messaggio di gerarchie di forza anche in ottica campionato?
“Io mercoledì sera ho utilizzato diretta gol per seguire l’ultima giornata di Champions League, e devo dire che il format attuale mi piace moltissimo, anche perchè non consente più alle squadre di gestire la propria classifica e tutte sono a rischio eliminazione ed è una formula molto bella e da riproporre. L’Inter nella top 8? Anche l’Atalanta secondo me meritava di approdare alla fase successiva diretta senza passare ai play off ma il passaggio agli ottavi diretti della squadra di Inzaghi, è anche un chiaro e palese messaggio anche per il campionato. La squadra di Inzaghi conferma di essere forte e quella più avanti rispetto alle altre, e poi superando il periodo no gol di Lautaro ha trovato una risorsa in più per la volata finale”
La corsa scudetto vedrà protagoniste fino alla fine Napoli e Inter, qual è il difetto secondo te di una che invece è un pregio della rivale e viceversa e su quali calciatori cardine devono puntare Conte e Inzaghi? Alla fine di questa stagione la spunterà secondo te la strategia tattica e del turnover di Inzaghi, o l’esperienza nelle vittorie dei tornei nazionali di Conte e quanto può aiutare al tecnico piacentino la vittoria dello scorso campionato?
“Io non trovo in nessuna delle due squadre dei difetti perchè entrambe hanno un ampia rosa che può permettere ad entrambe di andare avanti nella volata finale. Il Napoli sta gestendo molto bene anche la situazione Buongiorno, con Juan Jesus che sta facendo alla grande il ruolo di suo sostituto e poi darei un oscar riguardo l’arrivo di Mctominay il quale si sta rivelando un acquisto top con numeri da goleador vero, e a Manchester certamente si staranno mangiando le mani per aver lasciato andare un calciatore cosi, senza dimenticare Anguissa che si sta rivelando un ottimo elemento migliorato tantissimo. Cosa può prevalere? Beh oggi al 31 di Gennaio è difficile poter rispondere a questa domanda, ma sono sicuro di una cosa ossia che entrambi gli allenatori ci regaleranno grandi sorprese, Conte è esperto di campionati nazionali ma anche Inzaghi si sta ritagliando una fetta importante a livello di trofei”
Il percorso in Champions dell’Inter numeri alla mano si sta rivelando importante, secondo te la squadra di Inzaghi è pronta per giocarsi la vittoria finale, oppure quale squadra vedi ancora avanti rispetto a quella del tecnico piacentino?
“L’Inter due anni fa non si deve assolutamente dimenticare che è stata ad 1 centimetro dal vincere la Champions, al cospetto di una squadra straordinaria e importante come il City ma il migliore di quella partita fu Lukaku il quale con le due parate, nego la possibilità ai nerazzurri di potersi prendere la coppa, e in quella partita li come anche nella prima di questo girone di Champions Haaland che è fortissimo andò in crisi contro Acerbi. Secondo me l’unica squadra che può essere un avversario ostico per i nerazzurri sarà il Liverpool, ma ho dei forti dubbi se anche in Primavera la squadra di Slot possa avere questa costanza a livello di prestazioni. A mio modo di vedere l’Inter può giocarsela con chiunque”
La Lazio sta lavorando in questi ultimi giorni di mercato ma anche per l’estate ad un colpo per il centrocampo, e i nomi che circolano con insistenza sono Fazzini e Casadei, quale dei due calciatori ritieni più funzionale al gioco di Baroni o se saresti andato al posto di Fabiani su un altro nome. Che insidie nasconde una trasferta come Cagliari dopo la partita di ieri a Braga?
“Casadei gioca pochissimo in Inghilterra e sta trovando veramente poco spazio con il Chelsea, Fazzini ha il vantaggio di essere attualmente nel calcio italiano ma con l’Empoli sta giocando poco e a mio modo di vedere chi dei due dovesse arrivare alla corte di Baroni farebbe senz’altro panchina, e auguro al tecnico un buon lavoro nel amalgamare i due chiunque di costoro arriva nello scacchiere collaudato biancoceleste. Il Cagliari? La sconfitta di ieri della Lazio è indolore ma per il match di lunedì la squadra biancoceleste dovrà comunque fare attenzione ad un avversario tosto che si gioca punti pesanti per la salvezza e che gioca bene”
Che partita e quali insidie ti aspetti alla luce anche della settimana europea per entrambe, nel derby di Milano di domenica e quali saranno per te i calciatori chiave e dove si giocherà il match?
“E’ un derby delicatissimo per il Milan vista la settimana che ha dovuto affrontare per via dei veleni post Parma e la sconfitta di mercoledì sera contro la Dinamo Zagabria, poi c’è il dubbio se Morata ma in particolare Gimenez sono a disposizione di Conceicao, con il secondo che non credo possa esserlo visto che manca pochissimo alla fine del calcio mercato. Per quanto riguarda l’Inter, la squadra di Inzaghi deve vincere per non far scappare il Napoli e poi a delineare la situazione ci saranno anche queste partite di recupero che cancelleranno questo asterisco e daranno un idea chiara e precisa alla classifica”
La Roma con ogni probabilità il prossimo anno ripartirà da una nuova guida tecnica, secondo te quale può essere il nome perfetto per la squadra giallorossa, e se esiste un allenatore che può somigliare come carisma e tattica a Ranieri e che può fare al caso del club. Che eredita lascia al calcio italiano Ranieri
“Non mi sento di dare dei suggerimenti per la panchina della Roma, anche perchè Ranieri per l’esperienza e il vissuto che ha in panchina non ha paragoni, ed è un tecnico che stava andando in pensione e ha fatto un gesto romantico verso un club che ama, e non esistono dei cloni simili. Se proprio devo dire un nome specifico forse direi Ancelotti ma bisogna vedere quale sarà il futuro del tecnico romagnolo visto che cambia spesso, ma anche lui è un tecnico che sa gestire situazioni importanti”