Bacconi: “NON è scontato che Motta alla Juve trasferisca i concetti di Bologna, vi dico perchè”

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In esclusiva per CalcioNews24, così Adriano Bacconi ha parlato della nuova Juve con Thiago Motta in panchina.

Thiago Motta e la Juventus. Probabilmente è l’attesa più grande esistente adesso nel calcio italiano.

Se dovessi riassumere in un solo termine cosa è stato Motta al Bologna direi “libertà”. Ma riuscire a trasferire questo concetto a Torino non è per niente scontato. Non vorrei fare un brutto paragone, ma è un po’ come la Nazionale di Spalletti dopo il Napoli di Spalletti. Non è che se costruisci un meccanismo perfetto che funziona una volta automaticamente riesci a riprodurlo in un altro contesto, con giocatori profondamente diversi…

Cosa intendi per libertà? Istintivamente non è il termine che avrei scelto per Thiago Motta…

Intendo l’interpretazione dei giocatori, liberi mentalmente di prendersi dei rischi, di concepire posizione e ruolo con un loro modo particolare. Il movimento degli esterni offensivi, la costruzione dei difensori centrali, la partecipazione dei terzini: nel Bologna c’erano tutte scelte di libertà che li rendevano imprevedibili per gli avversari. Prendi l’esempio di Calafiori: lui non si inseriva in avanti, di fatto stazionava proprio a centrocampo. E questa situazione scatenava dei meccanismi e degli automatismi per i quali i compagni si muovevano, si verificavano delle rotazioni che funzionavano in sincrono perché esistevano dei principi di gioco comuni. E la cosa più importante è che in questo trovavano il loro divertimento, acquisendo anche fiducia nelle proprie possibilità.

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