Bonucci: “La Juve mi ha umiliato, vado via per la seconda volta per colpa di Allegri”

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Ai microfoni di Sportmediaset ha parlato Leonardo Bonucci, il quale rilascia alcune dichiarazioni shock riguardo il suo addio alla Juventus: “Ho deciso, dopo grandi sofferenze di intraprendere la strada della causa verso la Juventus. Ho letto e sentito cose non vere dette dalla società e dall’allenatore, E’ falso che a ottobre sia stato messo a conoscenza di progetti futuri che mi escludevano dalla Juve. Proprio a ottobre, anzi, mi era stata data la possibilità di continuare con un rinnovo: siamo andati avanti insieme perché la società aveva capito l’importanza di avermi all’interno dello spogliatoio. Poi ho sentito le parole dell’allenatore secondo cui il concetto dell’addio a fine stagione sarebbe stato ribadito da lui stesso e dalla società a febbraio. Anche questo non è vero: l’allenatore mi ha convocato solo a fine marzo nel suo ufficio, prima della partita col Friburgo di Europa League, per dirmi che sarebbe stato il caso di anticipare – a suo modo di vedere – il mio percorso da allenatore lasciando il calcio giocato. Gli ho detto che rispettavo la sua opinione, ma che fino all’Europeo 2024 non volevo smettere”

Dopo due settimane che non sono più nella Juve, è molto difficile pensare all’ultimo periodo. Mi piace pensare alla Juventus di cui ho fatto parte, quella che vinceva, la vera Juventus, quella che in questi ultimi due anni non si è mai vista. Non ho nulla contro la Juventus. La Juventus sono i tifosi, la squadra, i miei ex compagni. Sto portando avanti questa causa perché le persone che dovevano farmi chiudere la carriera in bianconero in modo rispettoso e degno non l’hanno fatto. E’ la seconda volta che mi trovo costretto a lasciare la Juventus, in entrambi i casi per la presa di posizione di un singolo, che non sono io… Quello che è sotto gli occhi di tutti è che non ho mai avuto un rapporto come avrei voluto con l’allenatore. Non solo per colpa mia perché ho il mio carattere e molto spesso ho preso posizioni per il bene della squadra e dei compagni. Si è così creato un corto circuito che non mi ha permesso di chiudere la carriera come avrei voluto. Mi ha fatto sorridere Pirlo, che mi ha detto che magari potrebbe succedere come a lui: continuare a vincere da un’altra parte dopo che ti danno per finito (ndr, Pirlo lasciò il Milan di Allegri nell’estate 2011 perché l’allenatore non credeva in lui) – continua Bonucci – ho sentito anche Chiellini, con cui ho un rapporto fraterno e pure Buffon che voleva sentire la mia verità, diversa da quella scritta dai giornali”

Qualcosa in futuro ci sarà. Quando deciderò di cominciare ad allenare, ho bene in mente il mio percorso, quello che voglio fare. Sicuramente la Juventus quando sarò un tecnico non sarà quella di oggi e magari ci sarà il modo, un giorno, di riabbracciare i tifosi, di salutarli e fargli capire quanto sia stata importante la Juventus per me. Quella di oggi non la sento mia

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