ESCLUSIVA – Amoruso: “L’Inter parte favorita per lo scudetto, ma faccia attenzione al Napoli di Conte”
Tra un mese esatto avrà inizio la nuova stagione di serie A, e l’obiettivo primario del calcio italiano è di far dimenticare il disastro dell’Italia di Spalletti a Euro 2024. Ai nastri di partenza c’è in pole position l’Inter campione d’Italia ma quale sarà la rivale o le rivali dei nerazzurri? Cosa è stato realmente sbagliato in Germania da parte dell’Italia? Di questo e molto altro ne parla ai microfoni di Passionecalcio.eu l’ex calciatore di Rangers, Fiorentina e Bari Lorenzo Amoruso.
Iniziamo parlando della Lazio, la quale sta vivendo una forte rivoluzione sia alla guida tecnica ma anche nella rosa, a tal proposito cosa può passare alla luce di quanto accade nella testa di un tecnico come Baroni che si getta per la prima volta in un club di livello, dopo una gavetta nelle squadre di medio-bassa classifica? C’è ancora più pressione o la consapevolezza di non avere niente da perdere?
“Baroni è un allenatore che ha fatto moltissima gavetta e quindi si è conquistato con merito la chance di guidare una squadra di livello come la Lazio, basti vedere la salvezza insperata dello scorso anno che ha fatto con il Verona in cui non aveva una grande rosa stravolta anche dal calciomercato invernale. Resta da capire cosa vuole la società da lui e dai giocatori e quale obiettivo il club gli porrà come primario, e sono sicuro che riuscirà a gestire una rosa di calciatori di livello come quelli biancocelesti. I tifosi sono molto scettici sul suo arrivo, ma questo non sta capitando solo nel club biancoceleste, ma anche alla Juventus o al Milan le quali anche loro hanno cambiato la guida tecnica, e il tifoso viene portato a tale sentimento dubbioso e negativo a causa del momento del calcio italiano, complice anche il brutto europeo”
Una delle cessioni eccellenti della Lazio è quella di Immobile il quale lascia il club dopo 8 anni, qual è il motivo e il primo pensiero che scatta nella testa di un calciatore, visto che anche tu hai lasciato da capitano i Rangers, di salutare una squadra nel quale è stato un leader, e come si fa a dimenticare tanti anni in pochi secondi? Secondo te Inzaghi non portandolo all’Inter ha capito che è ormai a fine carriera?
“Il mancato rispetto verso di lui, e Ciro ha sentito questo nei suoi confronti e ne sono una testimonianza gli episodi davanti alla scuola dei figli che ha subito da parte di gente che non è tifosa ma sono dei veri e propri vandali. Immobile aveva già meditato di andarsene durante il corso della scorsa stagione, e l’offerta del Besiktas non se le fatta scappare e l’ha colta al volo. Nel mio caso io andai via per altri motivi strettamente di carattere economico visto che i Rangers avevano difficoltà di liquidità e io ero uno di quei calciatori che gli consentiva di far cassa, tornando a Ciro lui aveva la possibilità di scegliere gli Stati Uniti o l’Arabia ma se resta in Europa vuol dire che sa benissimo di poter dire ancora la sua. L’Inter? Non è questione di fine carriera, ma è più un aspetto di rispetto nei confronti della Lazio come hanno fatto grandi campioni quali Del Piero, o Totti e quindi mai avrebbe indossato un altra maglia italiana”
Per quanto riguarda l’Inter, la squadra nerazzurra sta facendo pochi acquisti ma mirati, ti chiedo tra coloro che sono approdati nel club chi secondo te farà subito la differenza e chi invece avrà bisogno di tempo per entrare nelle gerarchie di Inzaghi? Se tu fossi Ausilio cosa manca ancora ai nerazzurri, e quale sarebbe il tuo primo pensiero dopo che Cabal è sfumato?
“L’Inter nonostante la nuova proprietà non può permettersi delle cifre assurde da spendere, lo può fare ma non in maniera eccessiva. Difficile poter dare un parere adesso su chi possa essere colui che può avere un impatto subito forte nella rosa di Inzaghi, il nome che mi verrebbe facile da dire se devo citarne uno magari è Zielinski, il quale parte avvantaggiato per la conoscenza della serie A e della lingua che è molto importante visto che lui sono anni che milita nel nostro campionato, bisogna capire quello che Inzaghi chiederà e vorrà da questi ragazzi al fine di farli rendere al meglio. Cabal? Beh è chiaro che il primo pensiero è che ti ci rode e non poco, ma c’è anche da dire che la volontà del calciatore ha contato e ne è una testimonianza la foto dell’ex Verona con la maglia della Juve quando era più piccolo”
Ad un mese dall’inizio del campionato è ancora l’Inter la più forte oppure sei del parere che le altre si stanno avvicinando alla squadra di Inzaghi nelle idee e nella campagna acquisti? Il ritorno di Conte in serie A è uno stimolo per il tecnico piacentino o un ulteriore pressione in più visto che il leccese è molto forte nel campionato italiano?
“L’Inter essendo campione d’Italia in carica parte come favorita anche quest’anno ed è normale che sia cosi, e secondo me per rientrare nei conti economici una cessione importante penso che durante questo mercato la farà. La rivale numero 1? Direi il Napoli di Conte, il quale può sfruttare benissimo il fatto che gli azzurri non abbiano le coppe mentre invece Milan e Juve le vedo sotto la squadra di Inzaghi e del tecnico leccese. Il ritorno di Conte? Beh entrambe le cose ma Simone sa bene il peso che ha Antonio nel campionato Italiano, ma il piacentino ha il vantaggio di avere in mano la squadra da più anni alla quale ha fatto esprimere un gioco ottimo.”
I tornei delle nazionali ossia l’europeo e la Copa America lasciano in eredità il fatto che a lottare per il pallone d’oro saranno Lautaro, Rodri, Mbappe e Halland per citarne alcuni, la candidatura al noto premio calcistico del giocatore argentino è un premio che va riconosciuto ad Inzaghi oppure l’ex Racing era già pronto?
“Entrambe le cose, perchè di Inzaghi è il merito di aver tirato fuori il massimo dal calciatore argentino, e Lautaro ha sfruttato benissimo le chance che ha avuto. A mio modo di vedere però l’ex Racing non lo vedo come favorito assoluto per la conquista del pallone d’oro, davanti a lui c’è senza dubbio Rodri il quale ha un palmares invidiabile e Halland anche se il norvegese forse ha la pecca di non aver conquistato nulla con la Nazionale”
A proposito di Europeo l’Italia di Spalletti ha fallito sotto tutti i punti di vista la spedizione in Germania, ma qual’è stato secondo te l’errore principale che attribuisci ai giocatori e quale a Spalletti? Cosa ne pensi del fatto che le regole ferree del tecnico di Certaldo abbiano inciso sul rendimento della squadra?
“Di errori l’Italia durante il torneo ne ha fatti molti, ma se dovessi dirne uno in particolare direi che la squadra ha approcciato a questo torneo con l’umore spento e questo non va affatto bene, e ne è un esempio la gara contro la Svizzera che ci è costata l’eliminazione, e non c’entra assolutamente nulla il fatto della temperatura anche perchè in Germania non c’è il caldo afoso, ma il fatto che gli azzurri sono calati nel momento sbagliato. Spalletti? Aver creduto in determinati calciatori che invece erano palesemente sotto tono”
Tornando alla serie A molte panchine hanno cambiato allenatore, quale il tecnico che secondo te rischia di più attualmente e chi secondo te invece è perfetto per il club che è stato scelto? In casa Milan ad esempio c’è molto scetticismo nei confronti di Fonseca, è l’allenatore adatto per i rossoneri e farà ricredere i tifosi oppure lo scetticismo non è da biasimare?
“Ci sono stati molti cambi di panchine, e se devo dire chi rischia di più tra coloro che hanno sostituito il tecnico della loro squadra dico la Juventus. Thiago Motta sarà un allenatore che sarà sotto esame, perchè gli si chiederà di vincere ma anche dando spettacolo e come insegna Guardiola non è facile che accada, specialmente se non hai calciatori che sono in condizione di poterlo fare. La Juventus ha un ottima rosa e gli acquisti nuovi sono di livello, ma devono imparare i nuovi schemi di gioco in poco tempo e non è semplice, ma anche per Baroni sarà un bel banco di prova visto che gli mancano i tre che quando la Lazio era in difficoltà risolvevano i match con la loro classe. Fonseca? Beh lo scetticismo è legittimo, perchè il tecnico non si presenta di nuovo al calcio italiano con dei bei ricordi visto che alla Roma non fece benissimo negli anni in cui è stato nella capitale. Il tecnico portoghese arriva anche in un contesto delicato, ossia in una società che vuole riscattarsi dopo la ferita dello scudetto visto vincere dall’Inter sotto i loro occhi e poi i calciatori rossoneri devono ripartire dopo un europeo non giocato benissimo in Germania”
La Roma ha visto andare via Lukaku il quale ha terminato l’anno di prestito con i giallorossi, come cambierà quindi il modo di giocare di De Rossi ora che non c’è più il belga e qual’è secondo te il nome più adatto da affiancare a Dybala? Che stagione sarà per De Rossi visto che partirà da subito?
“La stagione della Roma deve essere senza alcun dubbio quella della consacrazione, certo l’addio di Lukaku lascia delle preoccupazioni in avanti visto che il belga era il punto di riferimento in avanti per i giallorossi. De Rossi però potrà avere come arma in più Abraham, e poi i nuovi innesti sono buoni per il modo di giocare che vorrà fare il tecnico giallorosso, e sarà curioso vedere il loro ulteriore valore durante la stagione, visto che Roma è una piazza importante ma anche esigente”