ESCLUSIVA – Amoruso: “Thiago Motta come Maifredi? Calma perchè la situazione della Juve non è drastica”

 In Interviste Esclusive

A pochi giorni dal Natale è tempo di fare il bilancio in serie A con la lotta scudetto serratissima che comprende in pochissimi punti ben cinque squadre ossia Atalanta Napoli, Fiorentina, Lazio e Inter. La Dea è pronta a scontrarsi con le rivali fino alla fine per la lotta al titolo? Lazio-Inter che tipo di match sarà considerando che entrambe sono al vertice? A questi quesiti e non solo ha risposto telefonicamente a Passionecalcio.eu l’ex calciatore di Bari e Fiorentina Lorenzo Amoruso

Ad aver fatto scalpore nella partita dello scorso lunedì con l’Atalanta è stata l’esultanza accesa di Zaniolo sotto la curva, secondo te visto l’addio burrascoso sono giuste le critiche dei tifosi verso di lui oppure era preventivabile che reagisse in quel modo considerando anche la calda accoglienza dell’Olimpico

“Ognuno è responsabile di ciò che dice e ciò che fa, i tifosi certamente hanno delle critiche su di lui, e si sono trovati di fronte non solo al gol che ha incrementato ulteriormente la sconfitta ma anche la beffa essendo il ragazzo un ex calciatore giallorosso. Ognuno ripeto è responsabile di ciò che dice e di ciò che fa, Zaniolo ha risposto con l’esultanza agli sfottò e alle critiche con un esultanza liberatoria, certo fino a che si tratta di critiche e sfottò va bene ma non si deve esagerare arrivando addirittura alle minacce come il giocatore ha subito quando è andato via dalla capitale”

La vittoria di sabato sera con il Lecce rilancia la Roma in campionato dopo un avvio veramente turbolento, a tal proposito ti chiedo dato che è stata data la colpa di questo inizio difficile alla gestione Juric, qualora non ci fosse stato De Rossi il tecnico avrebbe avuto gli stessi problemi con tifoseria e ambiente? Secondo te perchè Ranieri è la scelta giusta per il club, e perchè potrebbe anche essere un rischio?

“Nelle prime partite di Ranieri nonostante siano arrivate delle sconfitte da parte della Roma con Atalanta e Napoli e il pari con il Tottenham, si era già visto un risveglio da parte della squadra, la vittoria di sabato con il Lecce è fondamentale perchè come ogni match nessuno ti regala niente ma la squadra pugliese non è un test attendibile per poter capire se la Roma è guarita o meno. Juric? Non c’entra la questione De Rossi c’entra invece il fatto che la metodologia di lavoro che richiede il tecnico croato ha bisogno di più tempo per poter essere assimilata dai propri calciatori, ed entrare in corsa certamente non aiuta come non lo fa a nessun tecnico, figuriamoci per quelli come lui che richiedono dai propri calciatori un dispendio di energie importante. Ranieri? Non la definirei un rischio la scelta della Roma, perchè è un tecnico che conosce benissimo la piazza ed ha un esperienza elevata sia di calcio ma anche estera e questo è fondamentale, certo dire che la Roma adesso può ambire alla Champions è dire un miracolo calcistico, ma può senza dubbio risalire la china e concludere la stagione in modo dignitoso”

Il difficile e sofferto avvio di stagione di Pellegrini, ha costretto Ranieri ha mettere in panchina il calciatore per ridargli la giusta serenità per ripartire, ecco sapendo il carattere introverso del ragazzo non ritieni che la panchina sia un rischio ulteriore di non recuperare il calciatore?

“Ranieri non ha tempo visto il suo ingresso in corsa di poter pensare ai singoli ma fare il bene della Roma che è la cosa più importante. In questa situazione è il calciatore che deve fare un introspezione e guardarsi dentro e capire cosa fare per riuscire a risollevarsi visto che è una figura molto importante per il club essendo il capitano, ma avere la fascia non ti da assolutamente il diritto di pensare che tu abbia il posto fisso a prescindere. Ribadisco la situazione in casa Roma è delicata e la vittoria di sabato non ha sistemato nulla, e non è quindi una squadra guarita, e deve fare molta attenzione e rimanere costante nei risultati perchè basta poco nonostante una rosa forte ritornare nel baratro che rischiava di stare ancor di più se avesse perso contro il Lecce e di esempi di situazioni di questo tipo ci sono stati, il Bari ad esempio oppure la Fiorentina con Batistuta oppure lo stesso Sassuolo che a metà stagione era tranquillo per fare poi un tracollo che l’ha portata alla retrocessione”

Domenica scorsa a tenere con il fiato sospeso è stato il malore di Bove durante Fiorentina-Inter, tale episodio è un chiaro segnale che le partite sono diventate davvero troppe, e perchè secondo te con i tempi moderni che corrono anche nella medicina, la serie A non vuole correre il rischio con giocatori come Bove e come fu per Eriksen? Il futuro di Edoardo è a rischio?

“Edoardo da quello che è stato riportato aveva un problema congenito amplificato successivamente dal Covid, e la cosa che conta più di tutte è che adesso stia bene e che è fuori pericolo perchè prima di pensare alla carriera a rischio, c’è da considerare che lui stava rischiando la sua di vita e grazie al cielo invece sta bene e le notizie sono buone a riguardo. Perchè in Italia non accettano situazioni come lui o Eriksen? In Premier accolgono questo tipo di calciatori ma non significa che accettano questa situazione ma anzi gli fanno capire che possono giocare nelle squadre del torneo ma la responsabilità è la loro non della federazione. Gli auguro comunque un grande futuro perchè è un ragazzo che è da sempre innamorato del pallone e quindi possa proseguire al meglio la sua carriera essendo anche giovane ma la cosa primaria è che sta bene”

Si è svolto in settimana in America il sorteggio del Mondiale per club che vedrà protagoniste Inter e Juventus, ti chiedo che competizione ti aspetti alla luce della lunga stagione e che percorso vedi per le due italiane nel nuovo format della competizione

“E’ difficile poter giudicare adesso che competizione sarà per entrambe le compagini, perchè manca tanto prima che il torneo cominci visto che accadrà quest’estate, e in questo lasso di tempo c’è una stagione da concludere e definire e poi anche le sessioni di mercato specialmente ad inizio Giugno che permetteranno ai dirigenti di poterle rinforzare ulteriormente. La visione ad oggi dei gironi può far dire che il percorso iniziale risulta essere abbordabile ma ripeto manca ancora talmente tanto che è presto per poter avere un idea certa e concreta già oggi”

In vetta alla classifica spiccano anche Atalanta e Lazio grazie al grande lavoro di Gasperini ma in particolare di Baroni per i biancocelesti, ecco secondo te cos hanno di simile i due allenatori a livello tattico e cosa invece li differenzia nel modo di pensare calcio? Perchè l’Atalanta è pronta a giocarsi lo scudetto e invece perchè è nonostante tutto ancora presto?

“L’aspetto che accomuna i due tecnici è quello di essere due ottimi motivatori che sanno dare i giusti stimoli mentali alle proprie squadre, Gasperini è una realtà ormai nota ma anche Baroni perchè le sue esperienze passate lo hanno aiutato ad affrontare al meglio questa avventura importante a Roma alla guida della Lazio, mentre a livello tattico sono diversi perchè le due squadre giocano in maniera completamente opposta. Atalanta? I bergamaschi sono una realtà importante e sono pronti assolutamente per giocarsi fino alla fine lo scudetto, hanno una rosa importante e hanno investito tantissimo e hanno venduto solamente un solo giocatore ossia Koopmeiners, e i soldi ottenuti hanno permesso alla dirigenza di rinforzare ulteriormente l’organico, e quindi sono assolutamente pronti”

Ieri è avvenuta la seconda vittoria con il Napoli da parte della Lazio, ti chiedo sia in Coppa Italia che in campionato dove ha vinto Baroni la partita sia dal punto di vista tattico che di atteggiamento, e che messaggio danno i biancocelesti alle rivali? La sconfitta di ieri fa calare le certezze di Conte e del suo Napoli?

“Parto dalla fine e dico che le sconfitte aiutano a crescere e il Napoli non esce ridimensionato dalla partita con la Lazio, perchè ha avviato un nuovo percorso dopo un annata turbolenta come quella scorsa. Per quanto riguarda invece la Lazio i biancocelesti con la vittoria anche di ieri si stanno confermando una bella realtà con giocatori discreti, ma sta lanciando alle rivali un messaggio netto ossia che chi vuol vincere contro la squadra di Baroni deve fare la partita perfetta, perchè i biancocelesti non regalano nulla e possono giocarsela con chiunque”

L’Inter in una settimana giocherà due trasferte delicate che potranno dire molto sulla stagione dei nerazzurri,  quali insidie possono far nascere queste due partite e se a tuo modo di vedere il fatto che si giochi lunedì con i biancocelesti può essere un vantaggio per Inzaghi, visto che a Leverkusen sarà battaglia vera?

“Il Leverkusen è una squadra importante e compatta che gioca con qualità e lo scorso anno con Alonso ha dimostrato di fare cose veramente importanti con la vittoria della Bundesliga, e l’Atalanta in Europa League per vincere ha dovuto fare la prestazione perfetta. La situazione in Champions dell’Inter è praticamente tranquilla, certo la cosa che non devono fare i nerazzurri è andare in Germania e non essere sul pezzo, la partita con la Lazio di domenica è fondamentale ma anche vincere con i tedeschi è importante per chiudere definitivamente il discorso ottavi. La rosa di Inzaghi è collaudata e quindi tutti sapranno fare la differenza, e la cosa certa è che l’Inter in stile derby difficilmente la rivedremo vista la forza della squadra nerazzurra”

A far discutere è l’andamento della Juventus che non riesce ad andare oltre al pareggio, con Motta accostato ripetutamente a Maifredi, è una critica esagerata dei tifosi e se secondo te a questo punto la scelta di Giuntoli rischia di risultare un flop quella di puntare sull’ex Bologna? 

“In casa Juve ci sono dei grossi problemi dovuti agli infortuni che non hanno permesso a Motta di lavorare fino ad ora al meglio e di giocare allo stesso tempo al meglio. Quando un club vuole puntare su allenatori come l’ex Genoa e Spezia in cui il principio base è il bel gioco bisogna avere l’idea e la consapevolezza che devono lavorare almeno 3 anni altrimenti ottenere tutto e subito è difficilissimo, considerando che nella sua storia la squadra bianconera non è mai stata un Ajax o un Barcellona, ha vinto ma non con il bel gioco e quando ha avuto un tecnico che aveva questa idea tattica è durato solo 1 anno e sto parlando di Sarri. Thiago Motta come Maifredi? Calma, perchè la situazione della Juventus nonostante questo non è delicata anzi ha una buona situazione di classifica e ha pochi punti di distacco rispetto l’Atalanta, quindi non stiamo parlando di un club come ad esempio la Roma che è in zona retrocessione, anzi nonostante le difficoltà la Juventus sta facendo moltissimo”

In questi giorni ha fatto molto discutere il confronto a distanza tra Conte e l’Inter con il tecnico che prima sbotta sul caos Var e poi attribuisce all’Inter i favori del pronostico avendo due squadre, cosa pensi delle forti parole di Conte relative ai retropensieri, ha ragione che i nerazzurri hanno due squadre o è una tattica di comunicazione stile mourinhiana?

“Ognuno dice quello che ritiene opportuno e che vuole, l’Inter ha una rosa consolidata e forte rispetto invece al Napoli che ha cambiato molto e sta ricostruendo dopo un annata scorsa totalmente fallimentare e quindi magari per questo motivo è facile che un tecnico scarichi le responsabilità e le pressioni su un altro allenatore e su una squadra invece che è forte e consolidata è il gioco delle parti. I retropensieri Var? Il Var c’è ormai da anni e ha aiutato molto gli arbitri, è difficile poter interpretare le parole di Conte a riguardo, certo se lui dice che è uno strumento utilizzato troppo rispetto quando dovrebbe essere fatto allora è un discorso che ci sta”

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