ESCLUSIVA – De Marinis: “Attribuire al blocco Inter la disfatta dell’Italia è un errore, la colpa è di Spalletti”

 In Interviste Esclusive

A quasi un mese dall’inizio della nuova stagione di serie A, l’Inter di Inzaghi parte con i favori del pronostico essendo la squadra campione in carica, ma quali saranno le squadre rivali dei nerazzurri? Come arrivano i giocatori italiani del blocco Inter alla nuova stagione considerando il deludente europeo? A rispondere a questi quesiti e non solo ci pensa il cantautore e tifoso nerazzurro Davide De Marinis in occasione della presentazione del suo ultimo singolo “Andiamo al Mare” a cui hanno collaborato anche due giovani artisti quali Vito Diomede e Asia Santacroce.

Andiamo al mare sta avendo un successo pazzesco non solo sulle piattaforme musicali ma anche sui social, tu che mi hai sempre detto che per ogni brano che hai fatto ti sei ispirato a qualcosa, quale è stata la tua fonte di ispirazione per questa canzone? A colorare la bellezza di questo successo ci sono anche Asia e Diomede, come hai conosciuto entrambi i ragazzi e se c’è qualche aneddoto che li riguarda

“L’ispirazione che mi ha dato modo di far nascere questo brano è stata il fatto che non ci sono più ormai le stagioni climatiche precise. Quando partì l’idea di scrivere questa canzone era Dicembre e a Milano faceva veramente caldo che in quel mese li è piuttosto inedito, e questa cosa mi diede modo di pensare al caldo al sole e al mare e al fatto quindi di andare in spiaggia. Con Vito siamo amici da moltissimi anni lui è anche un grande presentatore che frequento da diverso tempo, ed un giorno ascolto il brano di Andiamo al Mare innamorandosene subito e mi disse che voleva collaborare alla canzone, e mi fece conoscere questa ragazza di nome Asia Santacroce in arte Asia, la quale fa parte di uno dei concorsi di Vito ossia Stella del Sud, e anche lei diede il suo contribuito colorando con la sua bellissima voce la canzone”

In una recente intervista descrivendo il brano hai sottolineato il fatto che si basa sulla leggerezza e sulla serenità e di trovare un nuovo amore, ecco ma secondo te in un epoca post covid in cui il virtuale regna sovrano, c’è ancora la voglia nei ragazzi di andare in spiaggia e di trovare l’amore, magari anche indelebile oppure la fretta di avere tutto e subito rovina tutto?

“Io mi auguro vivamente che il reale domini e continui a far da padrone rispetto al virtuale, il mondo del social è una bella e curiosa realtà parallela, ma il mondo reale e il rapporto personale tra gli individui è tutta un altra cosa. Per i ragazzi secondo me il desiderio è a metà di voler conoscere l’amore attraverso il reale essendo loro molto digitali anche se la certezza assoluta non ce l ho, mentre per quelli della mia generazione chiaramente la bellezza del mondo reale al cospetto tecnologico è decisamente più bella, e proprio su questo che si basa Andiamo al Mare ossia il fatto di uscire di andare in Spiaggia e di stare all’aria aperta e cosa fondamentale è un inno al divertimento e alla spensieratezza”

Con il grande successo di Andiamo al mare senza dimenticare gli altri straordinari brani come Jimmy Choo, Natale Magico ecc ti senti di poter dire che musicalmente è nato un Davide De Marinis 2.0, oppure è il proseguo di un percorso avviato da quel Davide che scrisse troppo Bella? Cos ‘è rimasto oggi di quel Davide De Marinis di 25 anni fa?

“Il giovane Davide che scrisse Troppo Bella 25 anni fa esiste ancora dentro di me, ed è rimasto in me ancor oggi la voglia di scrivere canzoni e fare musica ma cosa importante l’andare in giro per le piazze italiane e stare in mezzo alla gente e cantare le mie canzoni e condividere la mia gioia con il pubblico, che oggi come oggi specialmente dopo il periodo cruciale del Covid è importantissimo e bello riabbracciare le persone. Davide De Marinis 2.0? Assolutamente si, e negli anni considerando il fatto che la gente ha sempre amato nelle mie canzoni l’abbinamento canto+ballo, ho perfezionato sempre di più queste due collocazioni fin da quando ho scritto Naturale in cui ha partecipato Fausto Leali” 

E’ vero secondo te che il periodo estivo è musicalmente parlando il più complesso considerando la concorrenza di tormentoni, per scrivere un brano per un artista oppure non si guarda alla concorrenza e il cantante va per la propria strada fregandosene?

“Nella musica non c’è un periodo in particolare che possa mettere in difficoltà un artista nello scrivere un pezzo, ogni volta c’è sempre un tormentone che magari vuole avere la meglio su un altro ecc. Se proprio dovessi citare una fase in cui c’è meno affluenza di tormentoni direi quella pre Sanremo in cui buona parte degli artisti sono impegnati alla kermesse musicale e quindi c’è meno concorrenza, però ripeto nella Musica la rivalità tra i brani c’è e ci sarà sempre a prescindere dal momento storico”

Se dovessi promuovere a chi non conosce il brano Andiamo al Mare con tre parole quale useresti a primo impatto? Gli outfit erano elegantissimi ma come è stato girare vestito da Blues Brothers considerando le temperature elevate?

“Andiamo al Mare è un brano che coinvolge subito l’ascoltatore appena lo inizia a sentire, è una canzone molto orecchiabile e divertente e che trascina moltissimo. Un altra cosa che posso dire è che questa canzone estiva trasmette anche due cose molto importanti ossia è carica di energia, ma anche un ottima dose di positività che fa sempre bene. Gli outfit? Beh nel periodo in cui stavamo girando il video non faceva caldissimo, percui anche indossare ad esempio le giacche dei Blues Brothers non creavano problemi, molto spesso infatti faceva anche freddo quindi non abbiamo avuto assolutamente disagi”

L’Inter riparte in campionato con i favori del pronostico considerando la seconda stella, a proposito dello scudetto dello scorso anno quali consapevolezze lascia in vista di quest’anno il tricolore ai ragazzi di Inzaghi e cosa insegna invece al tecnico piacentino?

“Lo scudetto dello scorso anno lascia all’Inter la consapevolezza di proseguire come ha chiuso la precedente annata, visto che poi l’ossatura della squadra c’è non essendo stato venduto ancora nessuno e poi il gruppo si è anche rinforzato quest’estate perchè come dice il detto squadra che vince non si cambia, e sono sicuro dato la mentalità vincente del club che non vivrà ciò che è accaduto a Milan e Napoli e anzi continuerà a vincere”

Quale è stata la tua prima impressione a caldo riguardo la notizia del cambio di proprietà, continuità o scetticismo?

“La notizia riguardo l’addio di Zhang mi ha sorpreso ma era chiaro che doveva accadere essendo una cosa annunciata e prevista da tempo, però il dispiacere c’è perchè è stato un presidente con il quale l’Inter ha alzato molti trofei e ha avuto tanti successi e le finali di Europa e Champions League. Nel calcio di oggi il cambio di proprietà fa parte del concetto di continuità ormai non c’è più quel calcio romantico con i proprietari che erano italiani, adesso ce ne sono veramente pochissimi come per esempio Percassi per l’Atalanta, oppure De Laurentiis o Lotito alla Lazio”

Il ritorno di Conte in serie A è uno stimolo per il tecnico piacentino o un ulteriore pressione in più visto che il leccese è molto forte nel campionato italiano? Quale tra i nuovi tecnici invece rischia di più per te?

“Il ritorno di Conte è una bella scossa per tutta la serie A essendo il tecnico leccese un allenatore molto bravo a mio modo di vedere, a prescindere da come è andata con l’Inter anche se si sa lui dopo un paio d’anni sbotta in qualsiasi club. Per Inzaghi sarà certamente un ulteriore pressione essendo Conte ripeto un allenatore molto preparato e forte che sono certo farà rendere al meglio il Napoli nonostante la brutta annata degli azzurri lo scorso anno, perchè se un tecnico entra nella testa dei calciatori e si fa voler bene allora buona parte del lavoro è già fatta, basti pensare alla Nazionale del 2016”

Si parla in queste ore di un interessamento per Chiesa, se tu fossi Marotta lo prenderesti per uno sgarbo alla Juve visto l’arrivo di Cabal a Torino oppure ritieni l’ex viola perfetto per Inzaghi nonostante l’europeo e chi rischierebbe il posto tra Dumfries e Dimarco?

“Inizio col dire che Chiesa all’Inter lo porterei di corsa, essendo l’azzurro un giocatore fortissimo che mi piaceva e che avrei voluto al club nerazzurro già dai tempi della Fiorentina, ed ha un potenziale devastante in campo. Sarà da capire qualora il calciatore riuscisse ad arrivare a Milano, il modo in cui vorrà impiegarlo Inzaghi anche se sa benissimo che non avrà tra le mani un calciatore che può tenere in panchina, è un elemento che deve giocar sempre perchè non è un giovane da far crescere, ma non è neanche a fine carriera è nel pieno della sua maturità calcistica. Chi sacrificherei nella formazione? Dumfries, perchè di Dimarco l’Inter non deve farne a meno”

I tornei delle nazionali ossia l’europeo e la Copa America lasciano in eredità il fatto che a lottare per il pallone d’oro saranno Lautaro, Rodri, Mbappe e Halland per citarne alcuni, la candidatura al noto premio calcistico del giocatore argentino è un premio che va riconosciuto ad Inzaghi oppure l’ex Racing era già pronto?

“Beh assolutamente il merito va anche ad Inzaghi senza dubbio, perchè ogni calciatore se riesce a raggiungere un certo obiettivo è grazie al lavoro che ha alle spalle ossia del suo mister e dei compagni, come con una canzone perchè se ci sono tutti gli elementi essenziali per far si che venga bene allora è forte, altrimenti no. Non so se l’argentino riuscirà a vincere il pallone d’oro, ma se è riuscito ad essere tra i candidati è ampiamente meritato”

Una delle colpe attribuite a Spalletti per l’Europeo è stato convocare il blocco Inter, ritieni che i nazionali nerazzurri abbiano giocato male in Germania o lo schema tattico di Spalletti non era congeniale al loro modo di giocare? Quale la colpa principale della squadra e quale del tecnico di Certaldo?

“La colpa è del blocco ma di Spalletti perchè pensava di essere ancora l’allenatore del Napoli, ed è un grosso errore e i risultati si sono visti perchè in Nazionale non si fa l’allenatore ma il selezionatore. Vogliamo parlare del blocco Inter considerato un problema? La colpa è stata la sua perchè se tu vedi che un gruppo di calciatori non sta bene non lo convochi, e poi il tecnico di Certaldo non si è fatto voler bene dalla squadra. Il grande successo di un mister infatti è anche quello di farsi amare da un gruppo che non dimentichiamo è fatto di ragazzi giovani, che hanno si la testa sulle spalle ma sono pur sempre dei ragazzi che già si sentono delle divinità, se poi fai anche cosi la situazione è normale che peggiora. Questa Italia qua mi ricorda la Nazionale di Ventura, e invece Mancini ha vinto l’europeo perchè è stato capace di entrare nel cuore della squadra, e fece rendere al meglio la squadra perchè era spensierata.  Inzaghi per esempio lo vedrei molto bene come ct, perchè è un buono e si fa amare ma anche rispettare come ad esempio fa Ancelotti e i risultati danno ragione infatti ad entrambi”

ARTICOLI CORRELATI