Gollini si presenta alla Roma: “E’ un onore e un privilegio, ecco cosa voglio fare per far felici i tifosi”
Pierluigi Gollini è ufficialmente un nuovo giocatore dell’As Roma. Il portiere classe 95′ ha rilasciato la sua prima intervista in giallorosso.
Quali sono le tue prime impressioni?
“Sono molto felice di essere qua, le mie prime impressioni sono ottime. Ho fatto molte visite ma fa parte del gioco. Il primo impatto a Trigoria è stato molto bello, ero venuto circa 7-8 anni fa con la nazionale under 21 e tornarci oggi da giocatore della Roma è una cosa sicuramente speciale e bellissima quindi sono molto felice. Percepisco di un bellissimo ambiente”.
Quando è nata la possibilità di venire a Roma e come hai vissuto la trattativa?
“Innanzitutto ringrazio la famiglia Friedkin. Già c’era stato un dialogo quest’estate ma non si era concluso e sono felice che ci siamo riusciti adesso. Sono contento di essere qua, conosco molti ragazzi di questo gruppo e quindi sono sicuro che mi troverò molto bene all’interno della squadra, di questo bellissimo centro sportivo, città e tifoseria”.
Conosci già Mancini e Cristante, protagonisti con te all’Atalanta. Hai parlato anche con El Shaarawy a margine di Roma-Genoa, gli avevi detto qualcosa?
“Sì, sicuramente loro sono stati i primi a scrivermi: quando hanno saputo di questa opportunità mi hanno detto “Allora è vero? Vieni o no?”. Sono amici che conosco da tanti anni con cui ho un ottimo rapporto anche fuori dal campo quindi questa cosa mi faciliterà nell’ambientamento. Sono tre ragazzi fantastici e al momento sono felice di ritrovarli qua a Roma”.
Quali sono le tue aspettative in giallorosso?
“Sono felice di essere qua e spero di trovare una casa, un posto in cui posso rimanere a lungo. Cercherò di dare il mio contributo oltre che al campo anche a livello di spogliatoio: quando si gioca per una squadra come la Roma bisogna sempre avere un attaccamento alla maglia molto importante. Ci sono ragazzi che sono qua da tanti anni come Pellegrini, Mancio e Bryan, che sono importanti per dimostrare questa cosa. In ogni squadra e società c’è bisogno di giocatori che quando qualcuno arriva ti facciano sentire il peso della maglia e della piazza. E’ una responsabilità e un privilegio giocare per i giallorossi. Credo che il mio impegno sia di dimostrare di essere un giocatore della Roma e dare tutto anche a livello umano”.
Cosa significa la Roma in questo momento della tua carriera?
“Per me è una grande possibilità. La Roma è una squadra top: quando si viene da avversari è sempre una partita non facile. Adesso avrò la fortuna di essere io il giocatore di casa all’Olimpico e quindi è una grande emozione e responsabilità. Sono sicuro che con il lavoro riuscirò a dimostrare le mie qualità anche qua”.
Da avversario si percepiva tanto la difficoltà di giocare qui?
“Si quando la curva spinge non è un ambiente semplice. Credo che la tifoseria è un uomo in più, ci sono pochi posti in cui da avversario senti un pubblico così potente che dà tanto alla squadra, è un fattore in più. Si sa che è sempre tutto esaurito, c’è un grande seguito e una passione sfrenata per la Roma. Quando si è avversario lo senti, quando invece sei tu il giocatore di casa deve essere una cosa che ti fa dare quel qualcosa in più per raggiungere l’obiettivo”.
Come lo immagini il tuo esordio da romanista all’Olimpico?
“Non lo so sinceramente, credo che a questo non si debba pensare troppo. Io penso a lavorare quotidianamente, poi quando sarà il momento uno si farà trovare pronto”.
Quanto conosci la città di Roma e quanto ti affascina poterci vivere?
“Mi piace molto ma sono sempre venuto da turista e mi ci sono fermato qualche volta da avversario. Ho tanti amici che vivono qua al di fuori del calcio ma ho tanto ancora da scoprire in questa città. E’ la capitale del nostro paese quindi credo che ci sia poco da dire, sono molto felice di stare qua. Sono pronto e fortunato perché avrò da fare tante belle esperienze a livello calcistico e non solo, sono sicuro che sarà una città che potrà darmi tanto”.