Scommesse Serie A, 12 calciatori coinvolti: ci sono anche dei big della Juventus! La lista completa
Il Corriere della Sera rivela un’indiscrezione, che, se confermata, scatenerebbe un altro terremoto in Serie A. Pare, infatti, che il caso scommesse possa riaprirsi con il coinvolgimento di nomi davvero importanti. In tal senso è stato determinante l’interrogatorio di Sandro Tonali alla Procura di Milano.
Secondo quanto rivelato dall’ex centrocampista del Milan sono stati citati i nomi di ben dodici giocatori. Tra questi ci sono cinque ex compagni di squadra di Nicolò Fagioli (già coinvolto nella faccenda) alla Juve: parliamo di Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes e Angel Di Maria. La lista completa viene poi completata da Alessandro Florenzi del Milan, Nicolò Zaniolo della Fiorentina, Samuele Ricci del Torino, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri e Junior Firpo. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, erano soliti ottenere dei crediti dagli organizzatori delle scommesse. Ogni qualvolta il debito diventava imponente, però, questi si impegnavano ad estinguerlo con l’acquisto di Rolex od orologi di lusso da un’importante gioielleria milanese. Appurato ciò, cosa rischiano i calciatori in questione? Ecco l’ipotesi del Corriere della Sera: “Dal punto di vista penale, i calciatori scommettitori dovranno affrontare un’ipotesi di reato. Tonali e Fagioli, che pure hanno già saldato i propri conti con la giustizia sportiva attraverso squalifiche e multe, ora risultano comunque indagati per la contravvenzione punita (con l’arresto sino a 3 mesi e una ammenda sino a 500 euro) dal secondo e terzo comma dell’articolo della legge 401 del 1989: cioè in parte per avere giocato sulle piattaforme illegali di scommesse e poker e in parte per averle pubblicizzate tra altri calciatori anche con l’intermediazione dell’apertura dei conti di gioco e la consegna di soldi per conto di altri scommettitori, in cambio venendo gratificati dai gestori delle scommesse illegali con l’accredito di bonus sui propri conti di gioco o con riduzioni dei propri debiti
Una ventina di calciatori, invece, sono indagati per il comma 3 della medesima legge del 1989, e cioè per l’ipotesi (dedotta dall’esame delle chat sequestrate a Tonali, Fagioli e De Giacomo) che nello stesso periodo abbiano partecipato sulle piattaforme illegali non a scommesse sul calcio, ma a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare alle partite di poker su tavoli online all’interno dei quali era possibile per gli organizzatori creare ‘stanze chiuse’ protette da password e decidere i partecipanti al gruppo di gioco. La contravvenzione non è un problema enorme dal punto di vista penale, perché può essere sanata con una oblazione, pagando cioè la metà del massimo dell’ammenda prevista, quindi in questo caso con 250 euro. Ma la contestazione può essere più dannosa per i giocatori sul piano disciplinare, perché può attivare la giustizia sportiva attraverso la richiesta di trasmissione degli atti da parte della Procura della Federcalcio