Sofia Valleri in ESCLUSIVA: “Hamilton non si è pentito di andare in Ferrari e con Leclerc non c’è astio”
L’inizio di stagione per la Ferrari in Formula 1 è completamente da dimenticare, alla luce anche del disastro con la conseguente squalifica sia di Hamilton che di Lecrec nel Gran premio di Cina. La rossa di Maranello però è chiamata al riscatto già dalla prossima gara che si terrà domenica in Giappone precisamente nel circuito di Suzuka. Ai microfoni di Passionecalcio.eu ad esprimere il suo parere a riguardo è Sofia Valleri conduttrice ed esperta di motori che presenta anche il suo format ”Meet The Driver”
Tu nelle tue interviste hai spesso ribadito di avere questa passione per i motori e per la Formula 1 in particolare , come è iniziato questo amore per questo sport? Cosa pensi del fatto che ancora oggi nel 2025 ci sia ancora il vecchio stereotipo da parte degli uomini che una donna o una ragazza non può interessarsi allo sport e che le giornaliste vengono riconosciute solo per l’aspetto fisico anziché per le conoscenze?
“Io sono sempre stata una grande amante dei motori, ma il momento che mi ha fatto capire che questo sport sarebbe entrato nel mio cuore è stato quando sentii mio figlio dire come prima parola macchina in inglese a 2 anni e gli feci anche provare anche una macchinina stile Formula 1 con tutti i cuscinetti e le attrezzature necessarie, e da quel momento li in avanti la Formula 1 in particolare è stata la mia passione numero 1. Lo stereotipo? Beh per quanto riguarda i motori le donne si stanno facendo uno spazio molto importante in questo sport, e infatti ci sono anche diverse pilote che stanno facendo una carriera importante, anche se come in tutte le cose agli occhi di un uomo si deve fare sempre 2 o 3 volte il doppio del lavoro”
Secondo te alla luce anche di quello che è accaduto in Cina, Hamilton si è pentito della scelta di essere approdato in Ferrari oppure è ancora presto per poterlo dire? Credi che con Leclerc possano coesistere come coppia oppure è vero che c’è del astio tra loro due?
“Secondo me assolutamente no non si è affatto pentito della scelta di approdare in Ferrari, anzi per lui questa è una sfida affascinante e intrigante e sarà sicuramente pronto ad andare incontro ad eventuali rischi che il mondiale può eventualmente presentargli davanti avendo anche una grandissima esperienza alle spalle. Lui e Leclerc? Non li vedo assolutamente rivali anzi sono due piloti che si rispettano e hanno anche passioni in comune. Lecrec e Hamilton gareggiano per la stessa scuderia ma è anche vero che bisogna gareggiare anche per se stessi, ma ribadisco sono due ragazzi che si rispettano e il sospetto che ci sia astio è tutta un indiscrezione lanciata dai giornalisti”
Dopo le prime gare del mondiale di Motogp Marquez è in testa alla classifica piloti, ritieni lo spagnolo favorito oppure secondo te Bagnaia può insidiare nuovamente il primato in classifica, e cos hanno secondo te caratterialmente di simile Bagnaia con Lecrec e Hamilton e cosa invece li diversifica? Quale pilota oltre ai due della Ferrari vedi tra i più forti e che ti incuriosisce?
“Nella formula 1 non c’è quella competizione wild che aleggia nella Motogp in cui c’è grande rivalità tra i piloti in gioco e Marquez resta a mio modo di vedere il pilota favorito per la vittoria finale. Oltre ai piloti Ferrari mi incuriosisce e vedo anche allo stesso tempo interessante Norris, perchè è un giovane di talento e lo scorso anno lo ha dimostrato facendo una grandissima stagione. Antonelli anche è un pilota interessante ma penso che per lui sarebbe stato meglio proseguire in F2 in modo tale da avere più esperienza per affrontare una categoria cosi forte e difficile come la F1 e arrivarci ora è sicuramente un arma a doppio taglio”
Secondo te quale può essere la pista da qui alla fine della stagione, che può determinare le gerarchie del mondiale di Formula 1 sia per la Ferrari che per il resto dei piloti?
“Monaco secondo me è una pista difficile e di grande prestigio per chi la vince e chi riesce a trionfarci sicuramente può ottenere un bel pezzo di mondiale, essendo ripeto un circuito molto complicato per le forme strette che ha la pista francese. Leclerc poi ha già vinto a Montecarlo quindi può essere senz’altro di buon auspicio”
E’ in onda il tuo format dedicato ai motori ossia “Meet the driver” in collaborazione con Giuseppe Fisicaro, spiegami nel dettaglio anche per i lettori del sito di che si tratta ricordando quando andrà in onda.
“Meet The Driver è un format che va in onda già su Youtube e c’è stata anche qualche proposta di mandarlo in onda in qualche rete televisiva, ed è un programma raccontato in lingue diverse. La base principale di questo progetto è raccontare le storie dei piloti che nessuno spiega nel dettaglio, e i cosiddetti sacrifici che questi ragazzi fanno per raggiungere determinati obiettivi per arrivare a raggiungere il loro sogno, che li iniziano a fare fin da ragazzini. La formula 1 è uno sport di grandi sacrifici perchè richiede lucidità e fermezza e quindi chi vuole intraprendere questo percorso brucia tanto le tappe, perchè dedicarci tempo e passione per poter migliorare sempre di più e tanti non sono stati sempre benestanti e quindi magari ci hanno messo anche più tempo , e nel mio programma si parla proprio di questo. Tra le varie storie che ho ascoltato mi ha colpito in particolare una di un pilota francese, il quale nonostante non sia riuscito ad approdare in Formula 1 che era il suo sogno ha comunque combattuto fino alla fine e sta riuscendo a fare una carriera di livello”
Secondo te perchè i motori non riescono a livello mediatico ad avere lo stesso appeal del calcio e se Hamilton in Ferrari può essere la ricetta giusta per farli essere uguali
“La Formula 1 al cospetto del calcio non è stata mai uno sport dal grande seguito ma più di nicchia, certo adesso con il Gp anche di Las Vegas e quindi con gli introiti che questo circuito ha portato, il bacino di utenza nel mondo si è ampliato ma il calcio è favorito perchè la massa lo segue magari grazie al padre che è più facile che segui una squadra calcistica o esempi di questo genere, ed è quindi uno sport più patriottico che porta più pubblico e di conseguenza anche più soldi”